Essere nullatenenti non salva dai provvedimenti di chi viene a casa e ti toglie tutto. Da questo momento in poi non se la cava più nessuno.
Ci sarebbe un’idea largamente diffusa, secondo la quale, sarebbe sufficiente dichiararsi nullatenenti per potersi mettere al riparo e non pagare i propri debiti.
Ma nel momento in cui si deve del denaro a un altro soggetto, è inevitabile che questo agisca per vie legali affinché possa rientrare in possesso di ciò che gli spetta di diritto.
Probabilmente occorre ricordare che quando si parla di debiti ci si riferisce a un contratto, alla presenza di un titolo che obbliga il debitore a provvedere al pagamento entro e non oltre una specifica data. Questo vale tanto nel caso di cartelle esattoriali, quanto, ad esempio di canoni di locazione, assegni e così via.
Considerando che, un qualsiasi contratto in cui si prevedere che un soggetto debba corrispondere del denaro a un altro, prevede obblighi e doveri da entrambe le parti coinvolte, era inevitabile che la legge intervenisse per tutelarli. Ecco quindi cosa sapere.
Attenzione ai nullatenenti “furbetti”
Si definisce nullatenente il soggetto che non percepisce reddito da lavoro, non ha beni mobili o immobili a cui il giudice si possa appellare, affinché il debito possa essere effettivamente saldato. Questo per il creditore diventa una problematica non di poco conto. Esso infatti, dovrebbe rivolgersi a un giudice affinché venga emanato un documento che costringa, anche coattivamente, il debitore a pagare, ma occorrono somme di denaro, o beni, che possano essere pignorati. Ci sono casi in cui, questo, sembra essere veramente impossibile.
Quello che però occorre comprendere è se il soggetto che si dichiara nullatenente, sia effettivamente tale o se, invece, finge una situazione in cui ha delle evidenti difficoltà economiche, solo per evitare che il creditore possa entrare di nuovo in possesso del suo denaro. Proprio il comportamento poco onesto di un gran numero di soggetti, ha portato la giurisprudenza a prendere in considerazione la possibilità di pignorare anche il nullatenente.
Rischi comunque di essere pignorato
A questo punto sembra chiaro che, essere nullatenente non si traduce nel non dover far fronte al proprio debito, anzi, si è chiamati a pagare anche in questo caso. Probabilmente è possibile comprendere questo, citando l’articolo 2740 del Codice Civile italiano, il quale stabilisce che un debitore debba rispondere della obbligazioni tanto con i beni presenti, quanto con quelli futuri. Quando ci si dichiara nullatenenti è possibile che non si possa mai godere dell’atto di prescrizione dei debiti, infatti il creditore potrebbe agire periodicamente e non permettere che questa si compia.
Se si vuole tornare in possesso del proprio denaro, si può assumere un’agenzia investigativa che sia in grado di scoprire se un debitore, ad esempio, è proprietario di un immobile, che ha provveduto ad intestare ad altri, o se avesse fatto lo stesso con una vettura. Infine è anche possibile che il soggetto chiamato al pagamento sia intestatario di conti correnti esteri o viva in una casa in affitto al cui interno ci siano oggetti pignorabili.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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