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Ecosistema Urbano 2024, in Fvg migliora la qualità dell’aria ma città con meno verde: Pordenone quarta in Italia #finsubito prestito immediato


Migliora la qualità dell’aria, crescono (leggermente) la produzione dei rifiuti e le perdite degli acquedotti, calano il consumo d’acqua, la raccolta differenziata e la dotazione di verde urbano mentre migliorano le infrastrutture ciclabili e le rinnovabili sulle strutture pubbliche, ma il parco auto è sempre sopra la media nazionale.

Un fotografia in chiaro-scuro, insomma, quella che emerge, in sintesi, dai dati riguardanti i 4 capoluoghi di provincia del Friuli Venezia Giulia del rapporto di Ecosistema Urbano 2024, il report realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulle performance ambientali di 106 Comuni capoluogo.

Nel 2024 Ecosistema Urbano, alla sua trentunesima edizione, fa anche il punto su questi anni di studi e monitoraggi sulle città, iniziati appunto nel 1994, presentando anche la classifica 2024.

Nella nostra regione, scendendo nel dettaglio, Pordenone ottiene il 4° posto su scala nazionale, Trieste si piazza al 28esimo, Udine e Gorizia chiudono rispettivamente al 32esimo e 34esimo posto, facendo così registrare un seppur lieve discesa rispetto alle posizioni acquisite nel 2023.

Venti parametri

I temi dei 20 indicatori riguardano, in linea di massima, la qualità dell’aria, l’acqua, i rifiuti, la mobilità, l’ambiente urbano, l’energia e l’uso del suolo. «Le città – dichiara Sandro Cargnelutti, presidente di Legambiente Fvg – vanno ripensate come motori di un cambiamento capace di renderle vivibili e a misura d’uomo, di pedone, di anziano e di minori, quindi accoglienti e resilienti ai cambiamenti climatici nonché laboratori della transizione ecologica e sociale. Occorre uno sguardo orientato al futuro, scelte coerenti, coraggiose e partecipate. Il numero di posti auto non misurano più la qualità di un sistema urbano. Infrastrutture verdi, mobilità sostenibile, spazi urbani a basse o addirittura zero emissioni a garanzia della salute e della sicurezza, ricercando collettivamente il senso di comunità per

affrontare le principali sfide».

L’elemento più evidente «che questa nuova edizione di Ecosistema Urbano ci restituisce –

commenta Mauro D’Odorico, referente per Ecosistema Urbano di Legambiente Fvg – è che le

nostre città regionali hanno fatto modesti passi in avanti in termini di maggiore vivibilità e

sicurezza. Sulla qualità dell’aria, da sempre un tema centrale del Rapporto, si rileva che, nonostante il

miglioramento del 2023, il livello degli inquinanti, in particolare il particolato sottile è stabile ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale ma sostanzialmente ancora distanti dai limiti normativi previsti per il 2030 dalla nuova Direttiva (da poco approvata dal Consiglio Europeo) e soprattutto dai valori obiettivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità che è necessario raggiungere per scongiurare migliaia di morti premature. Si pensi all’indicatore che misura la variazione del consumo di suolo pro capite, ci rappresenta una situazione di progressiva e inarrestabile crescita dell’impermeabilizzazione del territorio anche laddove la popolazione diminuisce. E’ pertanto estremamente urgente intervenire sugli insediamenti urbani, sistemi che si rilevano ogni giorno più fragili e vulnerabili e la cronaca, anche di questi ultimi giorni, purtroppo ce lo conferma. Servono politiche ed azioni in grado di sviluppare strategie urbane di adattamento climatico, dei veri e propri piani urbani di adattamento climatico, per mettere in sicurezza città e sistemi urbani, affrontare efficacemente la crisi climatica e valorizzare le grandi potenzialità di innovazione e di intelligenza collettiva insite nelle città stesse».

Il report

Legambiente con l’istituto di ricerca Ambiente Italia e con la collaborazione de Il Sole 24 Ore ha redatto la 31esima edizione del rapporto “Ecosistema Urbano” che scatta una accurata fotografia delle prestazioni ambientali del Paese attraverso una analisi dei dati dei capoluoghi di provincia che in questa

edizione sono in totale 106 (rispetto all’ultima classifica si aggiunge Fermo).

L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria copre sei principali componenti ambientali presenti nelle città: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Vengono così valutati tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.

Gli indicatori di Ecosistema Urbano sono normalizzati impiegando funzioni di utilità costruite sulla base di alcuni obiettivi di sostenibilità. In questo modo i punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano, in parole semplici, il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica dato che, per ognuno degli indici considerati, esiste almeno una città che raggiunge il massimo dei punti assegnabili).

Per ciascuno dei 20 indicatori, ogni città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100.

In caso di mancata risposta viene attribuito un punteggio negativo (malus) che comporta una riduzione del punteggio finale compresa tra 0,6 e 7,2 punti percentuali.

La mobilità rappresenta il 24% complessivo dell’indice, seguita da aria (19%) e rifiuti (18%), acqua (18%), ambiente urbano (16%) ed energia (5%).

Anche l’edizione di quest’anno prevede l’assegnazione di un punteggio addizionale (in termini di punti percentuali aggiuntivi) per quelle città che si contraddistinguono in termini di politiche innovative, gestione efficiente delle risorse e risultati raggiunti in cinque ambiti: recupero e gestione acque, ciclo dei rifiuti, efficienza di gestione del trasporto pubblico, adozione di politiche di adattamento al cambiamento climatico, gestione sostenibile dei consumi energetici.

Gestione Bed & Breakfasts

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  • Bonus per Udine e Pordenone

Anche quest’anno Pordenone e Udine risultano assegnatarie del “bonus”. A Udine il bonus di 2 punti percentuali nell’ambito del recupero e gestione acque. Sempre a Udine e a Pordenone il bonus energia, che corrisponde a un valore di 3%, e viene assegnato alle città che hanno attivato Comunità Energetiche e che acquistano energia da fonti energetiche rinnovabili certificate.

  • Come vengono assegnati i punteggi

I dati derivano da dati originali raccolti da Legambiente, eccezion fatta per l’uso efficiente del suolo

(elaborazione Legambiente su dati ISPRA), disponibilità di verde urbano (dato ISTAT), tasso di

motorizzazione e incidenti stradali (dati ACI e ISTAT). Da questa edizione i dati sulla qualità

dell’aria provengono dal Rapporto Mal’Aria che Legambiente realizza a partire dai dati ARPA

regionali.

Le novità dell’edizione 2024

Ecosistema Urbano rivede, ogni anno, i criteri con cui viene costruita la classifica finale, cercando

di fornire una fotografia il più realistica possibile dello stato delle città italiane.

In questa edizione è stato deciso di ridurre il peso di alcuni indicatori (es. la percentuale di R.D.) e

di aumentarne altri, come la dispersione della rete idrica e l’estensione delle isole pedonali.

È stato inoltre introdotto un nuovo indicatore relativo alla Variazione nell’uso efficiente del suolo,

elaborato da Legambiente su dati ISTAT (Variazione consumo di suolo pro capite, mq/abitante) per

stimolare una riflessione anche in ottica di trend sullo sfruttamento delle risorse territoriali.

Un’altra novità è la decisione di premiare i comuni che hanno fornito il numero esatto (conteggio) di

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alberi di proprietà comunale, assegnando un peso ridotto a chi ha fornito il dato stimato.

Da questa edizione, sono stati utilizzati i dati delle centraline ARPA, rielaborati da Legambiente per

il rapporto Mal’Aria per la valutazione della qualità dell’aria che è da sempre un tema centrale del

rapporto



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