La Reggia cambia volto grazie ai fondi del Pnrr. Le procedure per l’utilizzo dei 25 milioni del Pnrr destinati al monumento per gli interventi di recupero e adeguamento di aree importanti, sono alla fase finale. Quattro i progetti che verranno portati a termine entro la fine del 2026. «Un termine che rispetteremo», assicurano dalla Reggia. Infatti, i primi due progetti, quello di tutela e salvaguardia del bosco e delle strutture architettoniche della reale tenuta di San Silvestro, e quello per il sistema di irrigazione dei giardini reali e rigenerazione delle praterie, sono stati già validati e trasmessi alla centrale di committenza Invitalia per la predisposizione degli atti di gara.
Mentre il progetto per il recupero e valorizzazione delle sorgenti del Fizzo e dell’Acquedotto carolino, già consegnato, è in fase di verifica. In fase di redazione, invece, l’ultimo relativo al restauro, recupero e valorizzazione della Via d’acqua del Parco reale (fontane monumentali, vasche e bacini). Per il Bosco di San Silvestro, che si estende per circa 76 ettari alle spalle del Parco, l’appalto, definito con Invitalia, in collaborazione con l’Unità di Missione per l’attuazione del Pnrr e il Servizio VIII del Segretariato generale del Mic, prevede interventi sul patrimonio naturale (l’attuale stato vegetativo delle specie arboree del Bosco risulta degradato) e su quello storico-architettonico. In questo caso, si rifaranno i tratti crollati, a rischio crollo o individuati come critici del muro che delimita il Bosco anche con la pulizia, decespugliazione e potatura di contenimento della fascia boscata.
Per il Casino Collecini previsti la manutenzione e il restauro degli infissi, la revisione del manto di copertura, la riqualificazione dello spazio esterno. Il progetto che interessa, invece, il Parco prevede un nuovo sistema di irrigazione e rigenerazione dei tappeti erbosi dei giardini. Interessa una superficie di circa 41 ettari ed è finalizzato a ottenere una distribuzione omogenea della risorsa acqua nelle aree verdi che tenga conto della presenza delle grandi alberature monumentali e di pregio, e dei tappeti erbosi e delle praterie.
Il nuovo impianto avrà, dunque, un sistema centralizzato di irrigazione a caduta che sfrutterà la portata idrica dell’Acquedotto Carolino, il dislivello della Cascata grande e la naturale pendenza del Parco ottimizzando l’uso della risorsa idrica e riducendo al minimo il ricorso all’energia elettrica. Con il progetto relativo alle sorgenti del Fizzo e all’Acquedotto Carolino (consegnato e in fase di verifica) si adeguerà l’impianto di captazione dell’acqua per la sua corretta gestione lungo tutto il percorso dell’acquedotto, a servizio non solo della Reggia, ma anche del territorio che attraversa, dalle sorgenti del Fizzo fino alla grotta artificiale situata a conclusione del Parco reale con la scenografica Cascata grande. L’unico progetto Pnrr ancora in fase (sebbene avanzata) di redazione è quello finalizzato al restauro, recupero e valorizzazione della Via d’Acqua del Parco reale. Un intervento che, garantirà dopo anni di chiusura la fruibilità in sicurezza dei percorsi che dalla fontana di Diana e Atteone conducono al Torrione, e delle gallerie delle fontane di Eolo e dei Delfini.
La manager
«I quattro progetti Pnrr che la Reggia – dice la direttrice Tiziana Maffei – sta portando avanti sono interventi di notevole complessità e interdisciplinarietà, impostati con grande rigore e puntualità tecnica e amministrativa dal responsabile unico del procedimento, l’architetta Martina Murzi, che ringrazio insieme a tutte le persone coinvolte nelle singole progettualità. Questi lavori affrontano per la prima volta tematiche per troppo tempo trascurate seppur fondamentali per salvaguardare l’ingegno dell’opera vanvitelliana, attualizzandola a esigenze ormai imprescindibili come la sostenibilità gestionale e la sicurezza. Le difficoltà di oggi gettano le basi per le sfide più complesse di domani».
Maffei poi sottolinea che «il masterplan che la Reggia sta portando avanti nella sua definizione per recuperare l’intero complesso in un’ottica di sito Unesco ha necessità di una visione in termini di opere e finanziamenti di medio e lungo termine. L’unico modo per sviluppare tutte le potenzialità che questo luogo possiede».
L’avviso
Intanto, è stato appena pubblicato il nuovo bando di valorizzazione partecipata della Reggia. Grazie a questo strumento, operatori del mondo artistico e culturale possono presentare le proprie proposte per far parte del programma di attività di valorizzazione della Reggia che avranno luogo da marzo 2025 ad agosto 2025. Le proposte, che dovranno essere coerenti con la missione del museo, saranno oggetto di una prima istruttoria amministrativa e di una successiva valutazione da parte del Comitato Scientifico del Museo.
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