Presentato il programma ufficiale de Salone del Leasing – Lease 2024, che si svolgerà a Milano il 23 e 24 ottobre, presso il Magna Pars Event Space di via Tortona 15. Il Salone del Leasing, organizzato da Assilea – Associazione italiana leasing – sin dalla prima edizione del 2018, è diventato l’evento nazionale di riferimento sui temi del settore e del finanziamento alle PMI.
Gli interventi
Quest’anno vede 12 panel e 23 relatori e relatrici, con gli interventi, tra gli altri, di Antonio Patuelli, presidente ABI, Marco Fortis, Vicepresidente e Direttore Fondazione Edison, Giulio Tremonti, Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari alla Camera dei Deputati, Andrea Pilati di Bankitalia, Silvio D’Amico del MEF e Gianfranco Torriero di ABI.
Per l’Europa interverranno Irene Tinagli, Europarlamentare e membro della Commissione per i problemi economici e monetari, Guido Borgato, Attaché finanziario alla Rappresentanza Permanente dell’Italia presso la UE, Paolo Muti di ABI Bruxelles, Patrick Beselaere, Past President Leaseurope, Rafael Alarcon Abeti, Senior Director di Leaseurope e Marco Zanni, già Europarlamentare.
Il programma
Le prospettive per l’economia italiana e le imprese, il futuro del leasing in Europa (in inglese), le aspettative sui cambiamenti previsti dalla revisione dei criteri di Basilea3, la riforma fiscale, la sostenibilità nel settore finanziario, i temi principali della prima giornata. Le prospettive per il mondo del credito e dei servizi finanziari, le trasformazioni indotte dall’intelligenza artificiale nei servizi finanziari, l’incontro con Leaseurope, le sfide e le opportunità per le imprese del leasing, insieme alle conclusioni del Presidente di Assilea, Carlo Mescieri, quelli della seconda mattinata.
I numeri del leasing
Nel corso dell’incontro con la stampa, Assilea ha reso noto, in anteprima, i dati relativi al periodo gennaio-settembre 2024, che indicano una riduzione della propensione agli investimenti leasing delle imprese italiane. I dati del Centro Studi e Statistiche dell’Associazione fotografano, infatti, un rallentamento dello stipulato leasing che, nonostante la ripresa registrata negli ultimi mesi, risulta in flessione del -4,8% in valore e del -7,0% in numero dei contratti nel periodo. 526.493 i nuovi contratti leasing, per un valore di oltre 24,0 mld di euro.
Nei primi 9 mesi del 2024 tiene sostanzialmente l’auto (-0,6%, autovetture, veicoli commerciali e mezzi industriali), che arriva a rappresentare il 64,2% dello stipulato totale. Ottime performance su autovetture (+8,4%) e veicoli commerciali in leasing (+21,4%), mentre il noleggio a lungo termine di autovetture accusa una flessione del 14,0% nei primi nove mesi dell’anno. Importante il contributo del leasing per il finanziamento di autovetture green (elettriche, ibride e plug-in) nonostante le difficoltà incontrate dal mercato delle auto elettriche degli ultimi mesi.
Il leasing Strumentale registra un -15,6% sui valori complessivi del periodo esaminato, a causa del persistere delle politiche monetarie restrittive e del ritardo con cui si stanno manifestando i provvedimenti della Transizione 5.0, che sta causando un differimento delle decisioni di investimento delle imprese. Rispetto al leasing finanziario (-19,7%), il leasing operativo mostra una dinamica in controtendenza (+13,2%) ancorché limitata a una nicchia di mercato caratterizzata da beni standard e di piccolo importo. Positivo il comparto del leasing Immobiliare (+5,8%), trainato dal segmento “costruito”, in particolare nella classe di importo tra 0,5 e 2,5 milioni (+10,8%) e un lusinghiero +79,7% in quella oltre i 2,5 milioni di euro. Il segmento “da costruire” registra invece un’inversione di tendenza rispetto al positivo andamento dell’anno 2023 con flessioni per tutte le fasce di importo contrattuale.
“Il leasing – commenta il Presidente Mescieri – è il principale strumento finanziario utilizzato dalle PMI per crescere e la riduzione degli investimenti in macchinari e beni produttivi è un campanello di allarme che porta Assilea ad auspicare una politica monetaria meno restrittiva ed anche una eventuale calibrazione degli strumenti di sostegno alle imprese. Industria 4.0 è stato un motore di crescita del PIL, della produzione industriale e dell’export, che ha consentito all’Italia di recuperare meglio e più velocemente di tutti i paesi nel dopo pandemia. Confidiamo che anche Transizione 5.0 possa risultare al più presto un fattore capace di ridare slancio agli investimenti delle imprese.”
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