Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#adessonews
Affitto Immobili
Agevolazioni - Finanziamenti
Aste Abruzzo
Aste Basilicata
Aste Calabria
Aste Campania
Aste Emilia Romagna
Aste Friuli Venezia Giulia
Aste Italia
Aste Lazio
Aste Liguria
Aste Lombardia
Aste Marche
Aste Molise
Aste Piemonte
Aste Puglia
Aste Sardegna
Aste Sicilia
Aste Toscana
Aste Trentino Alto Adige
Aste Umbria
Aste Valle d'Aosta
Aste Veneto
Auto - Moto
bed & breakfast
Immobili
Non garantiti gli asili nido al Sud nonostante il Pnrr #finsubito prestito immediato


Il governo ammette che non riuscirà a garantire i Livelli essenziali di prestazione (Lep) sugli asili nido al Sud. Lo scrive nel «Piano Strutturale di Bilancio 2025-2029» inviato a Bruxelles in vista della manovra come prevede il patto europeo di stabilità. I Livelli essenziali da assicurare su tutto il territorio nazionale sono stati istituiti nel 2022 e prevedono che in ogni Regione la disponibilità di posti negli asili nido copra il 33% della popolazione dei bambini sotto i 3 anni. La soglia attualmente è raggiunta solo nelle regioni del centro-nord (37%), mentre quelle del Sud e Isole sono sotto il 18%.

Nel Piano strutturale il governo prevede il raggiungimento dell’«obiettivo del 33 per cento di copertura del servizio su tutto il territorio nazionale». Ma ammette che il divario nord-sud rimarrà anche dopo il 2026, quando i fondi Pnrr saranno esauriti. Il dato è contenuto nelle proiezioni in cui il Ministero dell’Economia descrive l’impatto del Recovery plan. Sicilia e Campania rimarranno molto al di sotto dei Lep: nessuna delle province dell’isola raggiungerà il target e in Campania ci riuscirà solo Benevento. A Palermo e Napoli, le aree più popolose, la copertura non raggiungerà il 20%. Nemmeno a Reggio e Crotone in Calabria, Taranto, Foggia e Barletta-Andria-Trani in Puglia, Oristano in Sardegna i Lep saranno garantiti nonostante i fondi europei.

“Se a ciò si aggiunge che nel 2030 l’obiettivo UE della presenza di servizi per la prima infanzia è il 45%, i nuovi indicatori proposti dal Governo certificano la mancanza di volontà di raggiungere tali obiettivi. Il rischio è, ancora una volta, il definanziamento dei Servizi Educativi. Per questa ragione – ha sostenuto la Funzione Pubblica della Cgil – è sempre più urgente dare corso ad un piano straordinario di assunzioni che garantisca in tutti i territori di raggiungere il 45% di copertura dei servizi all’infanzia al 2030. Non saremmo un paese giusto nel dichiarare che ci accontentiamo che in Italia 1 bambino su 3 abbia garantiti i servizi all’infanzia e che in alcune regioni ci fermiamo a poco più che 1 su 10”.

Pur di non ammettere il fallimento il governo ritocca gli obiettivi, come se i Lep non fossero già legge dello Stato. In un’appendice al Piano inviato a Bruxelles, si legge infatti che «l’obiettivo da raggiungere è che le strutture per l’infanzia abbiano una disponibilità di posti, pari ad almeno il 15% del numero dei bambini sotto i 3 anni, a livello regionale», meno della metà della soglia nazionale e dei livelli essenziali. Si certifica così che il riequilibro dei servizi tra nord e sud non rientra nelle ambizioni del governo Meloni.

Non è un fallimento imprevisto: negli anni passati, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio e lo Svimez avevano già avvertito che il Pnrr non sarebbe bastato a colmare il gap. Il governo post-fascista però ci ha messo del suo: la rimodulazione del Pnrr chiesta dal ministro Fitto ha tagliato da 260 mila a 151 mila i nuovi posti nei nidi da finanziare con il Pnrr. «Il governo fa cassa sui bambini del mezzogiorno» protestano le senatrici Pd Susanna Camusso e Simona Malpezzi. «Nel 2027 sarebbe dovuto arrivare un miliardo agli enti locali per attivare i servizi. Ma quelle risorse saranno tagliate, smantellando l’unico Lep che grazie al governo Draghi era stato definito e finanziato e adesso sarà molto più facile approvare nuovi livelli essenziali delle prestazioni meno ambiziosi e sottofinanziati».

Malgrado tutta la retorica governativa su famiglia e natalità, la storica assenza di un welfare adeguato ai bisogni attuali scoraggia gli italiani dal fare figli. Proprio ieri l’Istat ha pubblicato i dati aggiornati sulla natalità: con meno di 380 mila nuovi nati il 2023 ha segnato un nuovo record negativo. Sono 13 mila (-3,4%) in meno rispetto al 2022. Il calo si spiega con la minore fecondità (1,20 figli per donna, era 1,24 nel 2022) ma anche con la strutturale diminuzione del numero di donne in età fertile. E infatti nei primi 7 mesi del 2024 il numero assoluto di nascite scende ulteriormente del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, nonostante un leggerissimo aumento nella fecondità, risalita a 1,21 figli per donna.

Consulenza fiscale

Consulenza del lavoro



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link 

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

Carta di credito con fido

Procedura celere

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui