La sentenza conferma la condanna di primo grado, ma con uno sconto di pena di due anni: grazie a un trojan sul suo cellulare avrebbe cercato di ottenere i quesiti di un concorso per favorire i figli di due politici a lui vicini
L’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione dalla Corte d’Appello di Salerno per corruzione. La sentenza conferma la condanna di primo grado, ma con uno sconto di pena di due anni grazie alla riforma del governo Meloni che ha abolito il reato di abuso d’ufficio, una delle accuse a carico dell’ex primo cittadino. Il caso giudiziario risale a tre anni fa, quando la Procura della Repubblica di Salerno, con il pm Francesco Rotondo, aveva chiesto una condanna a 9 anni di reclusione per Cariello, poi ridotti a 6 anni e 4 mesi in primo grado.
In Appello, il procuratore generale Ersilio Capone ha chiesto la conferma della sentenza, ma la riforma voluta dal ministro Carlo Nordio ha inciso sul verdetto finale, cancellando il reato di abuso d’ufficio e riducendo la pena. Cariello, che ha già scontato 13 mesi agli arresti domiciliari, potrebbe ora evitare il carcere grazie all’affidamento ai servizi sociali, una possibilità che i suoi legali, Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello, stanno valutando. Gli avvocati prepareranno comunque un ricorso in Cassazione per discutere eventuali violazioni procedurali, ma sul merito la vicenda è chiusa.
La vicenda che ha portato alla condanna dell’ex sindaco è legata a un concorso pubblico pilotato al Comune di Cava de’ Tirreni. Cariello, intercettato dalla Guardia di Finanza grazie a un trojan installato nel suo cellulare, avrebbe cercato di ottenere i quesiti del concorso per favorire i figli di due politici a lui vicini. La conversazione tra Cariello e Francesco Sorrentino, dirigente del Comune di Cava, avvenuta davanti a un noto bar di Eboli, è stata centrale nel processo. I due discutevano non solo del concorso, poi annullato, ma anche di altre questioni legate alla gestione del Consorzio Farmaceutico e a possibili trasferimenti di dirigenti comunali.
La Corte ha ritenuto Cariello colpevole di aver orchestrato la manipolazione del concorso per favorire i figli di due esponenti politici, una vicenda che ha coinvolto ben sei magistrati nella decisione finale. Oggi, mentre si chiude questo capitolo, Cariello è atteso nuovamente in aula per un altro processo legato alla gestione degli appalti per un asilo comunale a Eboli, segno di un’intricata rete di accuse che continua a perseguitarlo.
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