Effettua una nuova ricerca
More results...
La Cassazione ha sancito per la prima volta il diritto del lavoratore a percepire il ticket mensa anche durante le ferie.
Le ferie retribuite sono un diritto fondamentale di ogni lavoratore. Ma cosa si intende esattamente per “retribuzione” durante le ferie? Include tutte le voci che il lavoratore percepisce normalmente, come i ticket mensa? La questione è stata affrontata dalla Cassazione che ha risposto così al seguente quesito: i buoni pasto spettano in ferie? Per come si vedrà a breve, la pronuncia della Corte offre il fianco ad alcune critiche risultando priva di una motivazione convincente e sollevando dubbi sulla sua coerenza. Ma procediamo con ordine.
Il caso esaminato
Un lavoratore aveva fatto causa al datore di lavoro per ottenere il pagamento del ticket mensa durante le ferie. Sia il Tribunale che la Corte d’Appello avevano dato ragione al dipendente. La Cassazione, con l’ordinanza 25840/2024, ha confermato la decisione dei giudici di merito.
Viene richiamata la pronuncia della Corte di Giustizia Europea secondo cui la retribuzione corrisposta durante le ferie deve essere la stessa di quella prevista per i giorni lavorativi ordinari; tanto al fine di evitare che il lavoratore sia dissuaso dal fruire delle ferie.
La Cassazione, in linea con questo principio, ha perciò affermato che la retribuzione feriale deve includere tutte le voci retributive che il lavoratore percepisce normalmente, purché siano collegate all’esecuzione delle mansioni o al suo status professionale.
Quali voci della retribuzione spettano durante le ferie?
La questione delle voci retributive spettanti durante le ferie è regolata da una combinazione di normativa nazionale ed europea, giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) e contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL). La legge stabilisce che il lavoratore deve percepire, durante le ferie, una retribuzione che coincida con quella ordinaria, percepita durante i periodi di lavoro. Tale principio è stato ribadito dalla CGUE, che ha sottolineato come una diminuzione della retribuzione durante le ferie potrebbe dissuadere il lavoratore dall’esercitare il suo diritto alle ferie, contravvenendo alle prescrizioni del diritto dell’Unione.
Per essere incluse nella retribuzione durante le ferie, le voci retributive devono:
- essere intrinsecamente connesse alla natura delle mansioni svolte dal lavoratore;
- compensare uno specifico disagio derivante dall’espletamento di tali mansioni;
- essere correlate al peculiare status professionale o personale del lavoratore (Trib. Bari, sent. n. 1328/2023; Trib. Napoli sent. n. 1704/2022; C. App. Milano, sent. n. 503/2023).
Le voci retributive devono essere percepite in modo continuativo o, almeno, non occasionale. Questo significa che le voci che rimborsano spese occasionali o accessorie non devono essere computate nella retribuzione spettante durante le ferie.
Anche le voci variabili della retribuzione, come le provvigioni, devono essere incluse se rappresentano una parte significativa della retribuzione complessiva. Ad esempio, la CGUE ha stabilito che le provvigioni che costituiscono più del 60% dello stipendio ordinario devono essere incluse nella retribuzione feriale.
I contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) specificano ulteriormente le modalità di calcolo della retribuzione durante le ferie.
Ad esempio, secondo il CCNL Commercio e Terziario, durante il periodo di ferie, il lavoratore percepisce la retribuzione di fatto, che include la media delle provvigioni percepite negli ultimi 12 mesi.
Il buono pasto è un elemento retributivo?
Il ticket mensa è un beneficio accessorio concesso ai lavoratori per la consumazione del pasto durante l’orario di lavoro. Tuttavia, la sua natura retributiva è controversa.
Gli argomenti a favore della natura retributiva sono i seguenti:
- il buono pasto rappresenta un vantaggio economico per il lavoratore;
- è correlato alla prestazione lavorativa in quanto viene concesso solo se il lavoratore presta servizio in un orario che comprende la pausa pranzo.
Dall’altro lato, però, la tesi opposta sostiene che:
- il ticket mensa non è direttamente correlato alla quantità o alla qualità del lavoro svolto;
- non è determinato in base allo status professionale del lavoratore;
- ha una finalità assistenziale volta a garantire il benessere del lavoratore durante l’orario di lavoro.
Cosa dicono i precedenti sui buoni pasto durante le ferie?
La Cassazione, nell’ordinanza 25840/2024, ha confermato il diritto del lavoratore a percepire i buoni pasto anche durante le ferie, ma senza fornire una motivazione adeguata e senza affrontare le criticità legate alla natura retributiva del ticket mensa. Questa decisione contrasta con l’orientamento prevalente della giurisprudenza che, al contrario, tende a escludere il ticket mensa dalla retribuzione feriale. Si tratta quindi di un precedente contrario alla tesi corrente e non possiamo prevedere se aprirà un nuovo corso nell’interpretazione della norma.
Di certo il lavoratore che voglia agire in giudizio contro il datore per farsi riconoscere tale voce retributiva anche durante le ferie dovrà procedere con cautela e prudenza, non essendo affatto certo il riconoscimento di tale diritto.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali