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Sul podio anche Q-Sensato, Petmora e Dreos tech lab. Dalla tecnologia alla medicina, passando per i metodi innovativi di raccolta delle olive, le soluzioni per migliorare i processi di ingegneria e i metodi per contrastare il fenomeno dell’ erosione costiera. La finale di Start cup Puglia punta a migliorare svariati settori in modo green e lo fa investendo nei progetti delle start-up emergenti meritevoli
Dieci start-up e cinque minuti per convincere la giuria e trasformare il loro progetto in realtà. Stamattina, all’interno di Spazio Murat a Bari, si è tenuta la finale della 17esima edizione di Start Cup Puglia, il premio regionale per l’Innovazione. La competizione tra nuove iniziative imprenditoriali innovative è stata organizzata da ARTI – Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione, in collaborazione con Regione Puglia, comitato promotore e PNI – Premio nazionale per l’Innovazione. Abbiamo sentito Stefano Marastoni, direttore di Start Cup Puglia: “Le iniziative, come quella della nostra Start Cup, sono iniziative di fondamentale importanza perché sono indirizzate a incoraggiare le start up durante il loro percorso di creazione di business innovativi” e Cosimo Elefante, Commissario straordinario Arti: “Oggi è la conclusione di un percorso avviato ormai da 1 anno che si ripete per il 17esimo anno e oggi andiamo a premiare l’originalità, la creatività e l’innovazione delle nostre start up presenti sul territorio pugliese. Parliamo di start-up che ci auguriamo che nel prossimo futuro possano diventare “gli innovatori del nostro territorio”.
Le start-up arrivate in finale e le rispettive categorie
Le dieci startup che si sono aggiudicate l’accesso alla finale sono state suddivise in quattro categorie di concorso.
A gareggiare per la sezione “Cleantech & Energy” sono state: Beadroots, B-Me: Biobased materials for energy, Olivander e Verdilia. Per la sezione “Industrial” invece hanno presentato i loro progetti le start-up: Dymension Space, Neo Geo, Q Sensato. Unico a competere per la categoria “ICT” è stato il team di “Cranial Device” mentre a competere per l’ultima sezione prevista dalla gara “Life Science-MedTech” sono state le realtà di Dreos Techlab e Petmora.
Le realtà baresi giunte in finale
Tra le imprese innovative che hanno avuto l’accesso alla finale ci sono anche alcune realtà baresi.
La prima è “B-Me: Bio-based Materials for Energy” che in gara nella categoria “Cleantech&Energy” ha portato un progetto incentrato sullo “sviluppo e la produzione di elettrodi termoplastici compositi a matrice bio-polimerica e privi di metalli per la fabbricazione di un prototipo di supercondensatore avanzato”. Un’impresa della quale abbiamo già parlato.
LEGGI: Niente metalli negli elettrodi ma batteri: il Cnr di Bari studia i supercondensatori green
La seconda è “Q-Sensato Srl” che concorre per la categoria Industrial con l’obiettivo di “sviluppare, produrre e commercializzare chips atomico-fotonici, realizzati attraverso la tecnologia brevettata delle celle di vapori laser. Mentre, la terza, è “Petmora” che in un pitch dedicato agli amici a quattro zampe ha fornito delle soluzioni per ridurre il problema dell’obesità di cani e gatti grazie a una semplice applicazione e un consulente “Smart” a disposizione dei proprietari di cani e gatti.
Di Bitonto è invece “Dreos tech lab” che ha portato davanti alla giuria un progetto di applicazione dell’intelligenza artificiale a tutti i tipi di laboratori di biologia medica per comunicare con i microscopi, controllare e ottimizzare le analisi in real-time, realizzare calibrazioni e allineamenti automatici, programmare manutenzioni dello strumento e generare automaticamente report.
I vincitori della 17esima edizione
A vincere il primo premio è la realtà di “Beadroots“ con il team composto da Angela Bonato, Valerio Vincenzo De Luca e Paolo Pezzolla. La start-up ha conquistato la giuria con un’idea imprenditoriale basata sullo studio di “polimeri superassorbenti naturali per combattere la siccità”. Nello specifico si tratta di “Idrogel” che, una volta applicati alle radici delle colture, garantiscono un forte risparmio idrico e, degradandosi, producono un effetto biostimolatore sulle piante aumentandone la produttività e rigenerando il suolo grazie all’aumento di batteri benefici.
Secondo classificato è il team di Vito Giovanni Lucivero, Annalisa Volpe, Domenico Tulli, Vincenzo Mazzilli e Sabino Sernia che insieme compongono la start-up “Q-Sensato“.
La terza posizione se l’aggiudica la realtà realtà barese “Be Me” ideata e portata avanti da Chiara Mongiovì, Lorenzo De Giovanni, Massimo Trotta, Alberto Perrotta, Matteo Grattieri e Paolo Stufano.
Per finire, ultimo vincitore della rosa dei quattro posti è: “Cranial Device” di Michele Genga, Nina Marangi, Simone Bennani, Vito Nobile e Massimo Rosato.
A loro andranno i premi in denaro di importo compreso tra i 3mila e i 10mila euro. Non solo i quattro vincitori guadagneranno anche l’accesso di diritto al PNI, Premio nazionale dell’innovazione in programma il 5 e 6 dicembre a Roma.
I premi speciali
Oltre alle quattro imprese innovative salite sul podio, la finalissima ha conferito alcuni riconoscimenti speciali ad altre realtà che, durante il loro pitch, hanno conquistato la giuria.
Conferito a “Neo Geo” il premio speciale di 2mila euro “Green and Blue climate change” per il progetto con il maggior potenziale di contrasto al cambiamento climatico. Oltre al premio Green and blue, Neo Geo si aggiudica anche il premio “Imprenditorialità femminile” per il bilanciamento del team composto a metà da uomini e da donne.
Un altro premio speciale, il “Binp” va alla start-up “Olivander“, mentre il premio “Cetma” è stato conferito a Cranial Device, già nella rosa dei vincitori di diritto.
Ancora doppio premio speciale per il progetto di una piattaforma agritech portato avanti dal team di “Verdilia” che si aggiudica sia l’Esabic- Brindisi sia il premio The qube.
Per finire il premio per il “Miglior progetto di innovazione sociale” va alla startup barese “PetMora” mentre il premio “Miglior progetto di silver economy” se lo aggiudica ancora una volta “Cranial device“.
L’obiettivo dell’intero progetto portato avanti da ormai 17 anni è ben racchiuso dalle parole dette dall’assessore della Regione Puglia allo sviluppo economico, Alessandro Delli Noci che, in collegamento web durante la finale della competizione, ha affermato: “Le idee vanno gemmate e seminate. Noi dobbiamo aiutare le start-up emergenti a crescere e investire nei loro progetti” .
(Foto e video Rosanna Luise)
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