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Nel mese di agosto il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 11,9 miliardi di euro rispetto al mese precedente, raggiungendo quota 2.962,5 miliardi
Nel mese di agosto il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 11,9 miliardi di euro rispetto al mese precedente, arrivando a sfiorare i 3 mila miliardi, a quota 2.962,5 miliardi. Lo rende noto la Banca d’Italia, che ha pubblicato il documento «Finanza pubblica: fabbisogno e debito», precisando che l’incremento è dovuto all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (19,8 miliardi, a 65,2) e all’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso,
della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,2 miliardi), parzialmente compensati dall’avanzo di cassa (8 miliardi).
Le entrate tributarie
La vita media residua è rimasta stabile a 7,8 anni. La quota del debito detenuto dalla Banca d’Italia è lievemente diminuita (al 22,7%, dal 22,9 del mese precedente); a luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta da non residenti è leggermente aumentata (al 29,4%, dal 29,3 di giugno), mentre quella in capo agli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta stabile al 14,4%. Per quanto riguarda le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, nel mese di agosto sono state pari a 62,4 miliardi di euro, in aumento del 13,4% (7,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi otto mesi del 2024 – spiega Bankitalia – le entrate tributarie sono state pari a 371,7 miliardi, in aumento del 5,5% (19,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La revisione del debito pubblico dal 2020 al 2023
Il documento pubblicato da Bankitalia evidenzia anche una revisione del debito delle amministrazioni pubbliche al rialzo di 2,5 miliardi di euro nel 2020, di 4,6 miliardi nel 2021, di 4,7 miliardi nel 2022 e 5 miliardi nel 2023, rispetto ai dati pubblicati lo scorso 16 settembre. L’istituto specifica che, oltre agli effetti della revisione generale e dell’ordinario aggiornamento delle fonti, le nuove stime riflettono anche, e in particolare, una modifica metodologica, concordata a livello europeo, nella contabilizzazione degli interessi differiti sui prestiti dello European financial stability facility (Efsf) alla Grecia.
Unc: «Debito pubblico cittadino supera i 50 mila euro»
Questi dati hanno generato preoccupazione anche tra le associazioni dei consumatori. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha commentato il debito pubblico definendolo l’«ennesimo record storico. Siamo ad appena 37,5 miliardi di euro dalla soglia monstre di 3 mila miliardi, che al ritmo attuale sarebbe raggiunta in meno di quattro mesi. Altro che rientro dal debito. Un primato anche rispetto all’importo del debito a italiano. Si supera, infatti, per la prima volta la fatidica soglia dei 50 mila euro, 50 mila e 220 euro. Mentre se fosse il debito di una famiglia si arriverebbe a 112 mila e 214 euro».
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