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In Italia sta per arrivare un grande cambiamento per quanto riguarda l’accesso a determinati siti per merito degli sforzi a protezione dei minori. Stando alle direttive, lo SPID diventerà uno dei mezzi obbligatorio per poter accedere ai cosiddetti siti per adulti, che variano dalle piattaforme di gioco d’azzardo, ai siti incentrati sulla pornografia. Avevamo parlato pochi giorni fa della stretta dell’AGCOM (Autorità garante delle comunicazioni) sulla tutela dei minori su internet, grazie alla quale è stato introdotto un nuovo regolamento che rende necessaria una verifica dell’età.
E così, dal 2025 l’accesso ai siti con contenuti per adulti in Italia diventerà molto più complesso. L’obiettivo principale è proteggere le persone di età minorile da contenuti inappropriati e pericolosi per il loro sviluppo, andando oltre la semplice barriera che fino a oggi ha reso l’accesso a questo tipo di siti relativamente semplice. Le piattaforme dovranno implementare sistemi di verifica che includono, tra le soluzioni più adeguate, l’uso di documenti di identità elettronici, l’identificazione tramite applicazioni, sistemi di riconoscimento facciale e infine lo SPID.
Il nuovo regolamento prevede una verifica in due fasi: in primo luogo, sarà necessario dimostrare l’età con un documento ufficiale, seguita da un’ulteriore conferma tramite un captcha o un codice inviato via SMS. Questa doppia verifica punta a rendere l’accesso ai contenuti per adulti più sicuro e a evitare violazioni della privacy, garantendo che i dati personali non siano utilizzati per tracciare i comportamenti degli utenti.
SPID o altro, l’importante è la sicurezza e l’efficacia
La decisione di rafforzare le misure di controllo non arriva casualmente. Come spiegato da Laura Aria, commissaria di Agcom, la scelta nasce dalla necessità di attuare una legge nazionale, inizialmente focalizzata sui soli siti pornografici, ma ampliata per includere anche il gioco d’azzardo e le scommesse. Questo è in linea con il regolamento europeo sui servizi digitali (Digital Services Act), che prevede l’obbligo di verifica dell’età per proteggere i minori.
Come abbiamo detto, l’identificazione digitale potrebbe avvenire tramite SPID, carta d’identità elettronica o app di identificazione, ma l’importante è che i sistemi siano sicuri ed efficaci, garantendo al tempo stesso la privacy degli utenti. L’Agcom ha infatti collaborato con associazioni di consumatori e il Garante per la Privacy per assicurarsi che il regolamento soddisfi tutti i criteri necessari.
Il lancio del “Wallet”, un portafoglio digitale che potrebbe semplificare il processo di verifica, è già in fase di sviluppo per anticipare le tempistiche europee, con Google che ha già adeguato la sua applicazione. Con l’entrata in vigore nel 2025, l’Italia si prepara ad affrontare una sfida cruciale per la protezione dei minori online, bilanciando sicurezza e privacy per garantire un accesso controllato ai contenuti riservati agli adulti.
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