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Anche dopo la fine della crisi pandemica, i redditi dichiarati da alcune categorie di lavoratori autonomi, come ristoratori, tassisti, lavanderie e balneari, continuano a rimanere sorprendentemente bassi. In alcuni casi, si registrano differenze significative tra le province italiane, generando sospetti sulla fedeltà fiscale di molti contribuenti.
I tassisti: Roma vs Perugia
Un esempio curioso riguarda i tassisti romani, che dichiarano in media solo 12 mila euro all’anno, contro i 16 mila dei loro colleghi di Perugia, una città decisamente più piccola per popolazione e dimensioni. La differenza appare inaspettata, soprattutto considerando che Roma offre maggiori opportunità di lavoro per un tassista. Questo dato solleva domande sulla trasparenza delle dichiarazioni fiscali in alcune aree.
Ristoratori e pelliccerie: dati contrastanti tra nord e sud
Nel settore della ristorazione, la situazione appare altrettanto frammentata. I ristoranti di Bolzano, Trento e Venezia guidano la classifica dei redditi dichiarati, con circa 32-33 mila euro, mentre a Roma e Torino i ristoratori dichiarano appena 11 mila euro. Le cifre migliorano a Milano, con 29 mila euro, ma il divario tra le diverse aree resta evidente.
Per quanto riguarda le pelliccerie, Firenze, centro tradizionale della moda, registra redditi medi di 91 mila euro, in linea con le aspettative. Tuttavia, a Milano, città della moda per eccellenza, le pelliccerie dichiarano solo 20 mila euro, con Bari e Trieste addirittura più basse, rispettivamente a 5 e 3 mila euro. Anche qui, si nota una discrepanza che merita attenzione.
Le tintorie: le anomalie di Cagliari
Il settore delle tintorie presenta altre stranezze. A Cagliari, i titolari di tintorie dichiarano 37 mila euro, il reddito più alto a livello nazionale. Invece, a Roma e Napoli, i redditi dichiarati scendono a 11 mila euro, un dato che lascia perplessi considerando la domanda di servizi nelle grandi città. Ancona, con 13 mila euro, supera entrambe.
I balneari: tra record e discrepanze
Il settore dei balneari presenta forse le anomalie più evidenti. Al vertice ci sono i balneari di Lignano Sabbiadoro con 270 mila euro di reddito dichiarato, seguiti da Sorrento con 217 mila euro. Tuttavia, altre località di rilievo come Forte dei Marmi e Rimini registrano rispettivamente solo 55 mila e 29 mila euro. Infine, i balneari di Monte Argentario dichiarano una media di appena 2.600 euro, un dato che fa riflettere sulla reale situazione economica.
Il settore alberghiero: una ritrovata vitalità
Tra il 2019 e il 2022, il settore alberghiero ha mostrato segnali di ripresa dopo il calo dovuto alla pandemia. I redditi dichiarati sono aumentati da 53 mila a 73 mila euro, indicando una maggiore conformità fiscale e un controllo più rigoroso da parte del Fisco. Questo miglioramento potrebbe servire da esempio per altre categorie di lavoratori autonomi.
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