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un veronese negli usa
Il ciclista veronese vive negli Usa, ora è in South Carolina in una pensione: «Tornare adesso intralcerebbe lavori e soccorsi»
Il campione Pietro Caucchioli vive a Tampa, in Florida. A destra, strade allagate e distruzione dopo l’uragano in Florida
Scene da Apocalisse. Le racconta, da sfollato, Pietro Caucchioli, l’ex ciclista professionista, podio al Giro d’Italia del 2002, vincitore di due tappe nel 2001, che vive da diversi anni a Tampa, «a Downtown, proprio nel cuore della città», precisa.
E proprio Tampa Bay è stata colpita dall’uragano Milton, capace di generare venti a oltre 140 chilometri all’ora e provocare ingenti danni alle strutture della città.
«Qui», «racconta Caucchioli, 49 anni, nato a Bovolone, «c’è stata un’ottima prevenzione. Hanno evacuato tutta la città e le zone più colpite. Ma a Sarasota e Saint Petersburg sono senza elettricità da inizio settimana. Parliamo di una zona ampia ma abitata da circa 300mila persone. Hanno fatto evacuare tutte quelle persone che vivevano in case a un piano per la paura di inondazioni», continua. «Conosco chi non è venuto via dalla città ma è gente che abita in appartamenti, in grandi condomini. Noi viviamo di fatto su un’isola e abbiamo preferito lasciare Tampa».
Muri abbattuti e inondazioni
Caucchioli ora è stato spostato in South Carolina in un bed and breakfast. «Mia figlia è al college ma la sua zona non è stata colpita. Abbiamo deciso di aspettare a partire anche perché lunedì per fare 300 chilometri la gente ci ha messo oltre 10 ore. Ce ne siamo andati nella notte tra lunedì e martedì, siamo partiti alle 4 e ora stiamo aspettando notizie».
Nella zona dove ha l’ufficio sono caduti dei muri, «ma a casa sembrerebbe tutto bene». «La fortuna è che l’uragano ha leggermente deviato. La paura era per le inondazioni che ci sono state una quindicina di giorni fa. Ma ora si parla di un nuovo uragano».
«La Florida», prosegue Caucchioli, «è una zona bellissima ma queste situazioni accadono di frequente. La gente è preparata, ma un uragano così forte non si verificava da circa 130 anni. Negli Stati Uniti si fa tanta prevenzione».
La prevenzione
Per una settimana, infatti, hanno fatto evacuare la gente. A chi non aveva una soluzione alternativa le autorità hanno messo a disposizione le scuole chiuse dalla scorsa settimana. «Ma quindici giorni fa c’è stato un altro uragano, con venti meno forti ma che ha portato ingenti piogge e allagato tante abitazioni private. La gente stava portando fuori i mobili ed è arrivata questa nuova emergenza».
A Tampa le case più vecchie hanno i tetti scoperchiati ma a Saint Petersburg è volato via addirittura il tetto dello stadio del baseball. «Ma la macchina dei soccorsi e della prevenzione ha funzionato bene».
Al buio
Il problema principale, rileva ancora Caucchioli, «è la mancanza di energia elettrica. Telefono spesso a un amico a Tampa ma parliamo pochissimo perché da lunedì non ha più corrente e non riesce a caricare il telefonino. Sono caduti diversi pali della luce ed è per questo che in molte strade, in molti luoghi della Tampa Bay hanno tolto la corrente. Preferisco aspettare qualche giorno in più qui in South Carolina perché rientrare subito significherebbe intralciare il lavoro delle autorità che stanno lavorando per riportare tutto alla normalità».
Danni alle attività
Caucchioli insiste, in particolar modo, sulla situazione delle strade nei territori colpiti dall’uragano Milton. «Ci vorranno molti giorni per permettere una circolazione regolare. Qui negli Stati Uniti i pali della luce hanno dimensioni notevoli e sono moltissimi quelli crollati. Diventa anche pericoloso per cui si è deciso di interrompere la fornitura di energia elettrica. La mancanza di luce è il principale problema».
Resta poi la preoccupazione per quello che potrà accadere tra qualche settimana visto che è annunciato l’arrivo di un nuovo uragano.
«L’hanno già comunicato con largo anticipo quindi la gente si sta preparando. Certo bisognerà capire quanti danni ci sono. In alcune zone le scene sono di vera e propria devastazione». Senza dimenticare le attività economiche.
Quella di Caucchioli in Florida è legata alla sua grande passione, il ciclismo: fa da testimonial per alcuni importanti costruttori di biciclette e porta i turisti a conoscere le bellezze di Tampa Bay.
«Ovviamente adesso tutto questo passa in secondo piano. Ci vorrà un po’ di tempo per ripartire ma non è un problema. Devo dire che è un’attività che mi sta dando molte soddisfazioni, assolutamente in crescita».
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