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Rimini, 10 ottobre 2024 – Era già accaduto nel dicembre del 2023 e poi nuovamente lo scorso agosto. La squadra mobile di Rimini, guidata dal commissario capo Marco Masia, è tornata ieri sera in via del Ciclamino, teatro del delitto di Pierina Paganelli, accompagnata da un figurante di colore, per eseguire alcune simulazioni e ‘cristallizzare’ quella che dagli inquirenti è considerata la prova regina a carico dell’unico indagato, il 34enne senegalese Louis Dassilva.
Si tratta il video della cam 3 della farmacia San Martino, che mostra una figura incamminarsi verso il palazzo del civico 31 alle 22.17 della sera del delitto, il 3 ottobre del 2023. Per gli investigatori, la sagoma del video combacia – per altezza, andatura e torsione della spalla – con Dassilva.
Louis Dassilva, unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto in via del Ciclamino a Rimini un anno fa (foto Migliorini)
In quel momento – è la tesi degli investigatori – stava facendo rientro nel condominio subito dopo aver assassinato Pierina. Ma per il pool difensivo (gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi e la criminologa Roberta Bruzzone), l’uomo nel video sarebbe invece un altro condomino totalmente estraneo al delitto.
Il vicino, in una intervista in Tv, ha detto di essersi riconosciuto nella sagoma: quella sera stava tornando a casa dal bar.
Per sciogliere i dubbi, il gip Vinicio Cantarini ha sollecitato Procura e difesa a chiedere un terzo incidente probatorio.
Un esame tecnico approfondito, per stabilire una volta per tutte se quella figura possa essere sovrapposta o meno a Dassilva. Il nodo da sciogliere verte anche attorno alla pigmentazione dell’indagato: l’individuo immortalato nel video è bianco oppure di colore? Gli agenti hanno utilizzato un figurante di carnagione nera per alcuni passaggi in strada da e per l’interrato dove si trovano i box auto e dove il 4 mattina fu ritrovato il corpo.
La polizia ha quindi bloccato tutti gli ascensori degli 8 condomini che danno su via del Ciclamino e che sono collegati tra loro proprio dai corridoi interrati dei garage. Gli inquirenti, con ogni probabilità, vogliono verificare la possibilità di un’altra strada percorsa dall’omicida dopo il delitto.
L’assenza di rumori esterni serve perché in mano alla scientifica della Questura c’è un audio di una telecamera installata da un condomino sul suo box auto e che la sera dell’omicidio ha registrato le urla della vittima, mentre veniva accoltellata.
Non solo urla, ma anche suoni di sottofondo che potrebbero aver portato ad ipotizzare nuovi movimenti dell’assassino.
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