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Eā Paolo Govoni, vice presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, a tracciare il quadro del nuovo volto dellāimprenditoria, quello che porta bandiere di altri paesi.
Ormai da anni lāimprenditoria straniera sta avanzando in alcuni settori, andando a riempire dei vuoti. Come valuta questa situazione?
“Lāimprenditoria immigrata costituisce una realtĆ consolidata e in continua crescita nellāambito del sistema delle imprese, del tessuto produttivo e del mercato del lavoro. Sono perĆ² imprese solitamente poco strutturate. Vanno aiutate a rafforzarsi e ad integrarsi pienamente”
Si tratta spesso di aziende con una percentuale rilevante di giovani, anche questo denota un forte dinamismo
“Riconoscere i giovani, tutti, come risorsa essenziale per lo sviluppo sociale ed economico ĆØ condizione indispensabile di competitivitĆ per lāintero territorio, tanto piĆ¹ in presenza di una crisi demografica che ha ridotto in notevole misura la presenza dei giovani anche nella nostra provincia. Ferrara, come qualsiasi altra comunitĆ , andrĆ a segno se saprĆ coinvolgere e attrarre giovani talenti e valorizzare il loro contributo di valori e competenze. Parte anche da qui, il piano straordinario della Camera di commercio per lāaccesso dei giovani al lavoro e la promozione del fare impresa”
Forte lāincidenza delle donne che spesso dimostrano intraprendenza e osano. Eā una caratteristica dellāuniverso femminile?
“Sono oltre il 20% del totale le imprese femminili in provincia di Ferrara. Imprese dinamiche che sanno reagire e definire strategie vincenti anche in contesti complessi come quello attuale. La donna imprenditrice ferrarese si caratterizza per tenacia, crea meno imprese, ma le tiene in vita piĆ¹ a lungo. Sono determinate e, con piena ragione, chiedono spazio. Uno spazio che non sempre viene loro riconosciuto. Anche questo ĆØ un impegno che lāintera comunitĆ , nel suo insieme, deve assumere”. Quali sono i settori con maggiore presenza straniera?
“A trainare nel primo semestre di questāanno sono stati i settori agricolo, delle costruzioni e dei servizi, che, insieme, rappresentano oltre il 50% del totale”
La maggiore presenza di donne?
“AttivitĆ professionali, scientifiche e tecniche. CosƬ come in sensibile crescita ĆØ lāimpegno delle donne nelle aziende che si occupano di attivitĆ immobiliari, di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese. Crescono, inoltre, in ambiti in cui la loro partecipazione ĆØ giĆ consolidata: istruzione, sanitĆ e attivitĆ artistiche, sportive e di intrattenimento”
Una riflessione āpoliticaā, che riguarda anche il mondo occupazionale. Bisogna dimostrare apertura verso quella che puĆ² essere una ricchezza per una societĆ , quella italiana, sempre piĆ¹ vecchia?
“Con i giovani ĆØ in gioco il modello di sviluppo e la crescita del Paese. Molti nostri partner europei lo hanno capito da tempo, e quasi tutti hanno rafforzato ā proprio in questa fase di crisi ā le misure di intervento a favore della formazione e dellāoccupazione giovanile, soprattutto con riferimento alla costruzione di competenze per i settori piĆ¹ innovativi. Ma bisogna cambiare approccio e modo di pensare, prima che tipo di politica. Non basta porre al centro dellāattenzione il lavoro e i giovani, quasi a voler intercettare una āmodaā. Occorre che i giovani diventino i soggetti ā e non gli oggetti ā delle nostre politiche, i veri protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, compatibile e sostenibile. Se vogliamo accelerare la trasformazione in chiave moderna del sistema produttivo italiano e lāuscita dalla crisi, dobbiamo ascoltare la voce di chi rappresenta giĆ oggi questo futuro”.
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