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17.47 – martedì 1 ottobre 2024
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Bonus idrico sociale: la Provincia faccia chiarezza e soprattutto tolga i Comuni dall’imbarazzo di non sapere cosa rispondere. La consigliera Mariachiara Franzoia ha depositato un’interrogazione per verificare come mai a molti cittadini trentini è stato negato il bonus sociale idrico benchè il nucleo familiare di riferimento abbia il diritto in base all’ISEE di ricevere tale importante agevolazione.
Nella comunicazione si invita il cittadino a rivolgersi al proprio Gestore idrico per farsi riconoscere il bonus. La Provincia è titolare della competenza normativa ed amministrativa in materia di ciclo dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione), compresa la definizione dei modelli tariffari. La competenza è stata confermata a più riprese da sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato; le tariffe collegate al ciclo dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione) sono disciplinate con deliberazioni della Giunta Provinciale e la competenza sugli acquedotti e fognature è dei Comuni.
Peccato che i Comuni interpellati dai cittadini per avere chiarimenti non siano in grado di darli, perché la Giunta non è stata chiara o ancora peggio, non è riuscita a trovare una soluzione propria, data la competenza, così come indicato nel Protocollo di finanza locale con il quale riteneva opportuno assicurare ai cittadini della Provincia di Trento lo stesso diritto generale dell’accesso all’acqua e quindi un sistema di tutela equivalente a quello del “bonus idrico” e aveva previsto di giungere ad una complessiva revisione dei modelli tariffari collegati al ciclo dell’acqua di competenza dei Comuni (acquedotto e fognatura) operando di concerto tra Provincia e CAL a partire dall’esercizio 2023”.
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Bonus sociale idrico
Durante l’estate molti cittadini hanno ricevuto da parte di Arera, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, una lettera che attesta il diritto di accedere al bonus sociale idrico, considerato che l’ISEE del nucleo familiare rientra nella soglia che ne consente l’accesso.
Peccato che il proseguo della comunicazione neghi di fatto il riconoscimento del bonus idrico in quanto il Comune non è connesso al Sistema Informativo Integrato, una banca dati che consente di trasmettere i dati utili per il riconoscimento del bonus, ricevuti da INPS, direttamente al Gestore.
Questo ha causato un notevole disappunto tra i cittadini, che si sono visti negare un diritto a cui avrebbero avuto accesso. Molti hanno espresso frustrazione per la mancanza di coordinamento tra le diverse istituzioni e la complessità burocratica che impedisce loro di beneficiare di agevolazioni importanti.
Per cercare di risolvere la situazione, alcuni cittadini hanno iniziato a contattare direttamente il Comune/Gestore del servizio idrico, nella speranza di trovare una soluzione o di ricevere ulteriori chiarimenti. Tuttavia, mancano risposte concrete perché gli stessi Comuni di fatto sono in attesa di ricevere delucidazioni da parte della Provincia che continua a prendere tempo.
Considerato che:
– la Provincia è titolare della competenza normativa ed amministrativa in materia di ciclo dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione), compresa la definizione dei modelli tariffari. La competenza è stata confermata a più riprese da sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato;
– le tariffe collegate al ciclo dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione) sono disciplinate con deliberazioni della Giunta Provinciale e la competenza sugli acquedotti e fognature è dei Comuni;
– i modelli tariffari sono contenuti nelle deliberazioni n. 2436/2007 e 2437/2007, adottate in attuazione dell’articolo 9 della L.P. n. 36/1993 di concerto con il C.A.L. Tali modelli non contemplano il meccanismo tariffario che preveda il “bonus idrico”;
– come indicato dal Protocollo di finanza locale per il 2022 la “disciplina dettata da ARERA non si applica a livello provinciale, per cui il bonus idrico non è in vigore nella Provincia Autonoma di Trento, né i Comuni sono tenuti alla fornitura di dati o all’esecuzione di altri adempimenti, anche finanziari, nei confronti di ARERA”.
Tuttavia, la Provincia come indicato nel Protocollo di finanza locale per il 2022 aveva:
“1. ritenuto opportuno assicurare ai cittadini della Provincia di Trento lo stesso diritto generale dell’accesso all’acqua e quindi un sistema di tutela equivalente a quello del “bonus idrico”;
2. verificare anche sotto altri aspetti l’attualità dei modelli tariffari, visto il tempo trascorso e le sostanziali novità intervenute a livello statale sulla materia;
3. giungere quindi ad una complessiva revisione dei modelli tariffari collegati al ciclo dell’acqua di competenza dei Comuni (acquedotto e fognatura) operando di concerto tra Provincia e CAL a partire dall’esercizio 2023”.
Tutto ciò premesso,
si interroga il Presidente della Provincia e l’Assessore competente per conoscere:
1. come mai non è stato garantito il beneficio del bonus idrico ai cittadini trentini;
2. considerata la competenza esclusiva in materia, per quali ragioni non si sono attivati altri strumenti tariffari tali da garantire il bonus sociale idrico;
3. per quale ragione non è ancora stata fatta chiarezza dando ai Comuni informazioni certe per rispondere agli utenti che ad essi si rivolgono per ottenere informazioni;
4. quali sono le intenzioni della Giunta in materia.
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A norma di regolamento si chiede risposta scritta
Cons. Mariachiara Franzoia
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