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Tether, la più grande e importante azienda nel settore degli asset digitali, nel suo blog ufficiale, ha annunciato di aver supportato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. In altre, parole, ha aiutato la giustizia statunitense nel sequestro di oltre 6 milioni di dollari. Questo denaro, presumibilmente, arrivava da proventi collegati al sistema Crypto-Confidance.
Si tratta di vere e proprie frodi che sfruttano uno schema ben preciso. I cybercriminali imitano piattaforme ed exchange legittimi per realizzare vere e proprie truffe. Si tratta di siti fantasma per il trading online. In questo senso, la lotta contro la criminalità è sempre più serrata per proteggere gli utenti da veri e propri scambi fake.
Tether da sempre è in prima linea in questa lotta a supporto delle forze dell’ordine statunitensi. Negli ultimi 12 mesi è stata protagonista in diversi casi tra cui il sequestro di circa 9 milioni di dollari in USDT e di quasi 5 milioni di dollari in USDT. In totale, l’azienda ha aiutato la giustizia ad assicurare token USDT per un valore di 1,4 milioni di dollari dalla rete di truffe online.
Tether in prima linea contro le truffe
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha spiegato che l’azienda “è risoluta nel suo impegno ad assistere le forze dell’ordine in tutto il mondo nel fermare l’uso improprio delle criptovalute“. Inoltre, si è dichiarato pronto a “collaborare con le agenzie governative e a fornire tutti gli strumenti necessari per garantire che i malfattori globali vengano assicurati alla giustizia e che, in ultima analisi, le vittime siano supportate“.
Grazie al progetto tetherFacts l’azienda sta combattendo quei concorrenti che, non riuscendo a competere nell’adozione del prodotto, ricorrono a tattiche fraudolente, tramite imbrogli. Prendendo in giro gli utenti, diffondo bugie per truffarli facendogli credere nella bontà delle proposte. Il nostro consiglio è quello di affidarti sempre e solo a piattaforme conosciute e ufficiali, le quali offrono una serie di garanzie.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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