Serie B – La ‘cura Greco’ sembra funzionare, quantomeno alla sua prima ‘somministrazione’. E per ‘cura Greco’ intendiamo la reazione che la squadra ha avuto dopo il cambio di allenatore, il ritiro a Castel di Sangro e le dure parole del Presidente Maurizio Stirpe. Il Frosinone sceso in campo ieri contro la capolista Pisa, pare aver trovato la serenità perduta. Si è visto un Frosinone dal cuore immenso, vitale, battagliero. Al termine di una gara disputata per oltre 85′ con l’uomo in meno, la truppa ciociara ha rimediato un punto d’oro, sia per la classifica che per il morale. La corazzata nerazzurra non è riuscita a sfondare tra le mura della ‘Psc Arena-Benito Stirpe’. Ci hanno provato i toscani ad imporre il loro possesso palla, ma ieri i giallazzurri hanno opposto una resistenza coriacea. Finalmente si è visto il carattere di un gruppo che non intende mollare.
Gara in salita ma senza mai cedere
Il giovane attaccante venezuelano Cichero, al suo esordio da titolare in B, si è fatto espellere dopo neppure 5′ di gioco: la troppa foga e un fallo scomposto ai danni del portiere ospite Semper gli è costato il cartellino rosso. Nessuno sconto da parte del direttore di gara Giua. La partita si è dunque subito fatta in salita per gli uomini di Greco, i quali però non si sono limitati a chiudersi in difesa, anzi, non hanno mai rinunciato a rendersi pericolosi in contropiede. Nel match tra l’ultima e la prima della classe, i ciociari non hanno mai abbassato la testa e hanno imposto un brusco stop alla ‘regina’ del campionato, che frena la sua corsa mentre il sodalizio di viale Olimpia tira un sospiro di sollievo. Entusiasmo ritrovato non solo dagli interpreti in campo, ma anche dai tifosi sugli spalti che hanno sostenuto il team a tutta voce e hanno festeggiato questo pari a reti bianche come fosse stata una vittoria. E un po’ lo è stato, un successo. Un successo per la lunghezza guadagnata, ma soprattutto per l’indispensabile iniezione di fiducia, carburante essenziale più per l’atteggiamento che per la graduatoria stessa, che non può essere scalata se viene a mancare la benzina mentale.
Contro il Pisa tutti ben oltre la sufficienza
Ben oltre il 6 politico: buona performance di tutti – finalmente – contro il Pisa, sia a livello di singolo che di collettivo. Cerofolini sempre attento salva il risultato quando chiamato in causa; Monterisi provvidenziale al centro della difesa annulla sia Lind che Bonfanti; Biraschi rude quando serve e pragmatico; Bracaglia nonostante la giovane età sfoggia una prestazione attenta in marcatura e cerca anche di rendersi pericoloso di testa; Oyono torna quello che avevamo conosciuto fino a qualche tempo fa, risolutivo ed efficace in fase di spinta; Marchizza è il capitano che dà il buon esempio, sulla sinistra lavora tanto, spinge e prova pure un paio di conclusioni; Gelli è il solito ‘jolly’ onnipresente, tra i migliori: corsa, quantità, qualità, sacrificio, palleggio, interdizione, lui fa tutto; Vural è forse quello un po’ più in difficoltà ma sbriga il suo non risparmiandosi; Darboe alterna momenti di appannamento ad attimi di qualità come nelle prime uscite; Garritano quando è chiamato in causa non lesina sostanza a centrocampo; Ghedjemis è costretto ad un ruolo non suo, quello del terminale offensivo, ma non si tira indietro; Kvernadze entra bene in partita portando freschezza, la sua migliore prova probabilmente; Chichero è l’unico che rimedia l’insufficienza: la sua partita dura neppure 5′, si fa espellere e lascia la squadra in differenza numerica, quindi gara da dimenticare per lui. E veniamo all’uomo del destino, Leandro Greco, che alla sua prima uscita sulla panchina che scottava, toglie le castagne dal fuoco con scioltezza, umiltà e tanto polso della situazione. I suoi uomini sembrano risollevati, compattati, pronti a divenire davvero gruppo e a lottare su ogni pallone, fino alla fine. Sottolineiamo che certamente il merito non può essere solo del tecnico, il quale ha potuto lavorare pochissimi giorni con la rosa, ma del cambiamento in sé, dello scossone che tutto l’ambiente anelava. Nuovi stimoli, nuove sollecitazioni a cui rispondere. In questo senso la figura dell’allenatore subentrato a Vivarini ha svolto egregiamente il suo compito principale. E poi l’orgoglio: era necessario rispondere alle accuse del patron con la concretezza.
Ora testa a due trasferte
Così mentre i ciociari prendono una bella boccata di ossigeno dopo due sconfitte consecutive e relative prestazioni opache, Pippo Inzaghi vede alle spalle salire il Sassuolo, che è piombato al secondo posto dopo aver fatto suo il derby contro il Modena. Non c’è però tempo di cullarsi sugli allori perché il collettivo giallazzurro dovrà dimostrare di aver trovato la strada della redenzione e di volerla perseguire già questo mercoledì. Difatti per ora la classifica continua a recitare: toscani in testa (con 23 punti) e Leone fanalino di coda con 7 lunghezze, ma quantomeno non in solitudine dopo aver agganciato il Cosenza, che nella decima giornata ha pareggiato con la Juve Stabia. Ora i frusinati si preparano ad un doppio appuntamento in trasferta: mercoledì 30 alle 19.30 sul campo del Sudtirol (14esimo a quota 12) e domenica 3 novembre alla ore 15 a Catanzaro (11esimo a quota 12 anch’esso).
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