ANCONA – Moncaro, il dado è tratto. La prima cooperativa vitivinicola delle Marche sarà rivoltata da cima a fondo. Dal libro dei soci ai finanziamenti alle società partecipate. Dai rapporti con i soci finanziatori agli investimenti in cantine in India e in Cina. A dare il via, il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che revoca il Cda guidato dal 27 febbraio da Donatella Manetti e nomina commissario per sei mesi, prorogabili, il commercialista romano Giampaolo Cocconi. Come commissario ha gli stessi poteri del consiglio soppresso ma con il compito di provvedere alla risoluzione delle irregolarità evidenziate dall’ispezione del Ministero dei primi di agosto.
Il provvedimento
Un provvedimento con il quale il Ministero ha inoltre tenuto ben conto della tutela organizzata dai giudici dorici. Di fatto, chiede al Commissario «di predisporre ed attuare, in collaborazione con i professionisti nominati dal Tribunale di Ancona, uno strumento per il superamento delle crisi previste dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza». In pratica si delinea un’azione strategica a garanzia dei soci e dei tanti creditori tra il Commissario ministeriale (Giampaolo Cocconi), il Custode (Marcello Pollio) incaricato di garantire la continuità operativa e il valore aziendale, i commissari giudiziali (Salvatore Sanzo e Fabio Pettinato) che controllano il piano concordatario che, salvo proroga, entro il 9 ottobre il cda di Moncaro dovrebbe consegnare. Dai suoi compiti emerge che il Commissario indagherà a 360 gradi.
I poteri
Tra i suoi poteri c’è quello di valutare le eventuali conseguenze giuridiche della decisione di cacciare dalla sua carica di consigliere, l’ex legale rappresentante ossia l’ex presidente Doriano Marchetti. Ma anche di concentrarsi sul libro soci per verificare il valore del capitale sociale della cooperativa. Valore che è strettamente legato al numero dei soci in essere ad una certa data. Va dalla banale compilazione (generalità, date di ammissione e di scioglimento del rapporto sociale), al perché ci sono «soci di categoria speciale» o se esiste uno scambio mutualistico con alcuni soci che, da anni, non sembrano conferire uva o vino. Il Commissario inoltre andrà ad esaminare le operazioni di finanziamento alle società partecipate e i rapporti con i soci finanziatori membri del Cda. Come i rapporti con Olmobello, Poderi del Conero, Terre d’Abruzzo, la cooperativa Moderna di Castelplanio e anche Moncaro Alcoholic Beverage Ltd con sede a Pechino, Riona Wines Ltd in India. In questi due paesi, il Commissario deve analizzare se ci sono conseguenze lesive al patrimonio aziendale derivanti dall’avvio dei progetti industriali mai portati a termine e per i quali non risulterebbe alcuna rendicontazione. Come verificherà i prezzi di acquisto e di mercato delle apparecchiature per la produzione; l’esistenza di finanziamenti e di contributi impiegati per finalità diverse rispetto a quelle previste; l’utilità di operazioni commerciali destinate al riacquisto dei propri vini dopo l’affinamento e l’invecchiamento.
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