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Grosseto. Venerdì 27 settembre, alle 16, nell’aula magna della Fondazione Polo universitario grossetano in via Ginori 43, per il ciclo “Incontri con le voci dell’archeologia” si terrà la presentazione del libro dal titolo “Le compagnie di ventura in Maremma”, edizioni Innocenti.
L’evento è organizzato in collaborazione tra Fondazione Polo universitario grossetano, Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università di Siena, Associazione archeologica maremmana ed Innocenti Editore. La presentazione sarà a cura della presidente dell’Associazione archeologica maremmana, Giuseppa Maria Scollo Abeti, e del magistrato Fabio Maria Gliozzi.
L’autore Fabio Mangiavacchi, architetto, introduce così il tema che svilupperà nella conferenza: “Lo studio muove dall’analisi delle strutture ancora conservate del castello di Cotone e, sulla scorta di precedenti rilievi e ricognizioni, procede verso un’ipotetica ricostruzione tridimensionale dell’insediamento. Ma è una vicenda testimoniata dalle cronache trecentesche ad alimentare la parte più corposa del lavoro: nel 1386 il Cotone subì la devastazione per mano di Spinello Tolomei e delle sue bande mercenarie. Partendo da questo traumatico episodio, l’indagine descrive la nascita e l’affermazione delle compagnie di ventura nell’Italia del XIV secolo, per poi focalizzarsi sul racconto delle disastrose gesta dei soldati di mestiere in Maremma e dei molti luoghi e castelli che ne risultarono coinvolti: Campagnatico, Paganico, Gerfalco, Montorio, Castell’Ottieri, Marsiliana, Porrona, Sasso d’Ombrone, Castiglioncello Bandini, Montorgiali, Cinigiano e la stessa Grosseto.
La ricerca mette in evidenza come il nostro territorio, al pari e forse ancor più dell’area senese, costituisse uno tra gli obbiettivi preferiti delle formazioni irregolari: il gran numero di greggi e mandrie transumanti rappresentavano una vera e propria manna per le masnade dei venturieri e, oltretutto, le vaste lande scarsamente popolate e poco presidiate militarmente agevolavano la predazione ed offrivano rifugi protetti e lunghi soggiorni in tutta sicurezza.
Le vicende narrate sono quattro e risultano in qualche modo paradigmatiche delle diverse declinazioni del fenomeno: la prima è dedicata alla compagnia del Cappello, una formazione di matrice italiana, nata quasi casualmente durante la guerra tra Pisa e Firenze, che nel corso della sua effimera esistenza fu in grado di suscitare non poche inquietudini e, soprattutto, ingenti danni alla popolazione locale; la seconda si concentra sulle ‘imprese’ del famoso condottiero/imprenditore John Hawkwood che, nei tanti anni di fulgida e altamente remunerativa carriera, ebbe frequenti punti di contiguità con la nostra terra; la terza prende in esame la compagnia dei Bretoni, forse la più feroce brigata trecentesca giunta in Italia, che, seppur frazionata in mille rivoli sparsi per la Penisola, non mancò di scorrere e devastare la pianura maremmana facendo base sulle pendici dell’Amiata; la quarta e ultima narrazione si dilunga sull”epopea’ di Spinello Tolomei, nobile senese ed esemplare rappresentante di una classe magnatizia ribelle e sovversiva, che fece della Maremma il campo di battaglia del suo personale e ostinato conflitto con la madrepatria”.
L’ingresso è libero e gratuito.
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