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Arriva la conferma da parte del viceministro dell’Economia Maurizio Leo al già ribattezzato Bonus Natale. Un aiuto extra da 100 euro che finirà nella tredicesima degli italiani, e che sostituisce dunque l’ex Bonus Befana che giungeva a chiusura delle feste natalizie.
Per l’ok definitivo ora manca solo l’approvazione nel decreto legge Omnibus, in attesa di conversione in legge. Il Bonus Natale costerà allo Stato circa 100 milioni di euro e andrà a beneficio di 1 milione di contribuenti. Vediamo cosa prevede l’emendamento che dovrebbe passare nel decreto, chi beneficerà del nuovo bonus e chi invece resterà escluso.
Bonus di Natale da 100 euro: chi ne beneficerà davvero?
Il Bonus Natale da 100 euro voluto dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo è un’importante novità che dovrebbe passare, se tutto va bene, con l’approvazione del decreto Omnibus. Il Bonus Natale arriverà già nelle tredicesime dei dipendenti, anticipando dunque i tempi rispetto al precedente “Bonus Befana”. Ma attenzione, perché ci sono importanti limitazioni al beneficio.
I 100 euro extra del Bonus Natale arriveranno solo ai lavoratori dipendenti con un reddito fino a 28mila euro. Scelta che non ha fatto altro che rinsaldare le polemiche contro il governo Meloni. Per l’opposizione, Partito Democratico in primis, il bonus è iniquo e discriminatorio anche perché, tra le altre cose, esclude gran parte delle coppie di fatto.
Chi può richiederlo
In linea di massima, il bonus potrà essere richiesto da chi ha un coniuge e un figlio fiscalmente a carico, con redditi non superiori a 4 mila euro, ma anche dai genitori single o da chi si trova nella condizione di non avere un coniuge “presente”, ad esempio nel caso di una morte o del mancato riconoscimento del figlio da parte dell’altro genitore.
Secondo quanto anticipato da Leo, non ci sono novità rispetto alle leggi attuali sulle detrazioni per coniuge e figli a carico. Dovrebbe comunque arrivare a stretto giro una circolare ad hoc con maggiori dettagli.
Un nodo cruciale riguarda però i contribuenti che, pur non avendo il coniuge a carico, hanno un reddito familiare complessivo inferiore ai 28mila euro: per loro, il bonus non sarebbe accessibile. Una questione sollevata con forza da Elena Bonetti di Azione, che bolla la misura come inadeguata.
Cosa resta e cosa salta nella Manovra 2025
Nella prossima Legge di bilancio prevista per fine ottobre – la Manovra 2025 richiederà tra i 20 e i 25 miliardi di euro – una delle priorità del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sarà confermare il taglio del cuneo fiscale e gli sgravi Irpef per i redditi bassi.
Giorgetti punta a rendere queste misure strutturali, ma il problema è sempre lo stesso: trovare coperture finanziarie che siano solide. Dal Mef è arrivata anche la conferma che saranno mantenuti le deduzioni per le aziende che assumono, gli incentivi per le mamme con più figli e sul tavolo verranno messi nuovi fondi per sostenere la natalità.
Il nodo dolente riguarderà invece i bonus casa: le detrazioni sui lavori di ristrutturazione su seconde case e alcuni interventi legati all’Ecobonus potrebbero essere tra i primi aiuti a saltare, o quantomeno a subire importanti ridimensionamenti.
Intanto, il Ministero dell’Economia sta lavorando agli ultimi dettagli del Piano strutturale di bilancio settennale, che sarà presentato in Parlamento nei prossimi giorni: il parere definitivo è atteso entro l’8 ottobre.
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