L’amministrazione comunale di Pavone guidata dal sindaco Endro Bevolo si trova nuovamente sotto il riflettore per due decisioni che stanno scatenando non poche polemiche tra i cittadini e i rappresentanti della minoranza. Al centro della controversia ci sono, da una parte, la scelta di mettere in vendita l’immobile dell’ex biblioteca comunale, situato di fronte al Municipio, e dall’altra la decisione di non assegnare contributi alle associazioni locali per il secondo semestre del 2024.
Entrambe le questioni sono state portate all’attenzione dai consiglieri Valentina Bessolo e Davide Franco del gruppo Crescita&Futuro – Pavone Canavese  che attraverso un’interrogazione intendono chiedere chiarezza e trasparenza sulle motivazioni che hanno portato a queste decisioni e, soprattutto, sulle conseguenze che esse avranno per la comunità di Pavone.
La quadra che ha sostenuto Valentina Bessolo alle scorse elezioni
La vendita dell’ex biblioteca: una perdita per la comunità ?
La prima delle due questioni riguarda la volontà dell’amministrazione Bevolo di vendere un immobile che, per oltre trent’anni, ha rappresentato un punto di riferimento culturale per i cittadini di Pavone. La struttura, che negli anni ’80 era stata trasferita al Comune con lo scopo preciso di promuovere iniziative sociali e culturali, oggi è destinata all’alienazione senza, apparentemente, un’alternativa concreta che ne valorizzi l’utilizzo.
L’immobile in questione, situato in una posizione centrale, strategica e potenzialmente molto attrattiva, potrebbe rappresentare una risorsa importante per il rilancio delle attività culturali o per ospitare servizi destinati alla collettività . Invece, la scelta dell’amministrazione di metterlo sul mercato ha sollevato non poche perplessità , non solo tra gli oppositori politici, ma anche tra gli stessi cittadini.
L’immobile di piazza Municipio 7Â
Valentina Bessolo, consigliere di minoranza, ha espresso pubblicamente i suoi dubbi: “Non si comprende il motivo per cui si debba vendere un bene così prezioso, quando potrebbe essere utilizzato per scopi sociali o culturali. La popolazione è stata consultata? È stata fatta una valutazione sui possibili usi alternativi di questa struttura?”.
La domanda che i consiglieri si pongono è legittima: quale potrebbe essere il futuro dell’edificio? E se venisse venduto, come verranno utilizzati i fondi ricavati? “I soldi ottenuti dalla vendita potrebbero essere impiegati per continuare i lavori del pluriuso?” aggiungono preoccupati i due consiglieri.
In un paese come Pavone, dove le risorse comunali non abbondano, ogni scelta che coinvolge beni immobiliari assume una rilevanza ancora maggiore. La posizione dell’ex biblioteca è infatti considerata di grande interesse non solo per la sua visibilità , ma anche per il potenziale di attrazione che potrebbe esercitare su investitori o enti interessati a farne uno spazio multifunzionale. Tuttavia, questa visione sembra non rientrare nelle priorità dell’amministrazione Bevolo.
Gli oppositori temono che la vendita possa rappresentare una soluzione a breve termine, una “scorciatoia” per ottenere liquidità senza affrontare il problema di fondo: la gestione e la valorizzazione dei beni pubblici. “Non possiamo permettere che un bene pubblico venga svenduto senza aver prima esplorato tutte le alternative”, ha dichiarato ancora Bessolo. La preoccupazione è che, una volta venduto, il Comune perda definitivamente un’opportunità per sviluppare progetti a lungo termine che possano realmente migliorare la qualità della vita a Pavone.
Il nodo dei contributi alle associazioni
Come se non bastasse, la stessa amministrazione comunale ha deciso di sospendere per il secondo semestre del 2024 l’erogazione di contributi economici alle associazioni del territorio, un altro colpo duro per la comunità locale, che conta su queste realtà per molteplici iniziative sociali, culturali e sportive.
Le associazioni rappresentano da sempre il cuore pulsante di Pavone, offrendo servizi fondamentali che vanno dalla promozione dello sport all’organizzazione di eventi culturali e di volontariato. Il taglio dei contributi rischia di mettere in seria difficoltà molte di queste realtà , che senza il supporto comunale potrebbero non essere in grado di portare avanti le loro attività .
I consiglieri di minoranza hanno espresso la loro preoccupazione per questa scelta: “La decisione di non erogare contributi alle associazioni è un segnale estremamente negativo per il nostro paese. Invece di sostenere chi lavora per migliorare la vita dei cittadini, l’amministrazione Bevolo ha scelto di tagliare i fondi, penalizzando chi fa della solidarietà e dell’impegno civico il proprio obiettivo” sostengono i due consiglieri.
L’importanza delle associazioni locali
Le associazioni di Pavone sono coinvolte in numerose attività che spaziano dal supporto agli anziani alla promozione di eventi culturali per giovani e famiglie. In un contesto in cui i servizi pubblici sono spesso ridotti all’osso, queste organizzazioni rappresentano un vero e proprio pilastro per la coesione sociale e per la vitalità del paese.
Senza i contributi comunali, molte di queste realtà rischiano di trovarsi in seria difficoltà economica. “Abbiamo ricevuto tante segnalazioni da parte delle associazioni, preoccupate per il futuro delle loro attività . Alcune di loro contano esclusivamente sui contributi del Comune per poter sopravvivere”, ha spiegato Bessolo.
La scelta dell’amministrazione di non erogare fondi per il secondo semestre del 2024 viene vista come una decisione che potrebbe avere conseguenze disastrose a lungo termine, non solo per le associazioni, ma anche per il tessuto sociale del paese. “Tagliare i contributi significa tagliare la cultura, lo sport, il volontariato. Significa indebolire il senso di comunità e di appartenenza che da sempre contraddistingue Pavone” aggiungono.
Con l’approssimarsi del prossimo consiglio comunale, si attendono risposte chiare e concrete da parte dell’amministrazione Bevolo. Le interrogazioni presentate dai consiglieri Bessolo e Franco pongono domande importanti su temi che riguardano il futuro del paese e il benessere dei suoi cittadini.
Cosa accadrà all’immobile dell’ex biblioteca? Sarà davvero venduto, o si valuteranno altre soluzioni per mantenerlo a disposizione della comunità ? E le associazioni locali, riusciranno a sopravvivere senza il sostegno economico del Comune?
Sono interrogativi che pesano come macigni, e la comunità pavonese attende con ansia di conoscere le risposte.
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