“Tutti meritano una seconda possibilità”: la moglie di El Chapo Emma Coronel sfila in passerella alla Milano Fashion Week #adessonews

“Non è mai troppo tardi per cambiare la propria vita”. Così ha detto Emma Coronel, ex moglie del famoso narcotrafficante El Chapo, dopo aver sfilato in abito da sposa alla Milano Fashion Week per il marchio americano April Black Diamond. Un’apparizione che ha fatto molto parlare di sé, soprattutto per la sua storia personale segnata da scandali e vicende giudiziarie. Coronel, che conta 267 mila follower sui social, è stata infatti condannata nel 2021 per complicità nel traffico di droga e riciclaggio, accuse legate alle attività criminali del marito, Joaquin “El Chapo” Guzman, attualmente all’ergastolo negli Stati Uniti. Arrestata nel febbraio dello stesso anno, ha trascorso meno di due anni dietro le sbarre prima di essere rilasciata, riprendendo così la sua vita pubblica e professionale. E ora, a soli sei mesi dalla scarcerazione, sfila in passerella per lanciare un messaggio preciso: “Camminare con orgoglio e sicurezza, indipendentemente da dove si venga”.

Ad annunciare la sua presenza come modella è stato lo stesso brand, che ha definito la partecipazione di Coronel un’esclusiva mondiale: “La nostra sfilata non si concentrerà solo sugli abiti, ma sulle storie che gli danno vita”, ha dichiarato il marchio su Instagram. “Crediamo che tutti meritino una seconda possibilità, e la moda sia la piattaforma perfetta per evidenziare trasformazione, forza e resilienza”. Certo, la scelta di Emma Coronel come modella principale ha suscitato molte reazioni, ma per il brand americano rappresenta “un esempio di forza, coraggio e speranza”.

Sfilando nella splendida cornice di Palazzo Serbelloni, Coronel ha indossato un abito da sposa bianco, sobrio ma elegante, che rappresentava simbolicamente la sua rinascita: “Il suo viaggio da un passato travagliato a un futuro promettente incarna il messaggio che vogliamo trasmettere con questa raccolta”, ha spiegato la designer. “Lei non è solo una modella per i nostri abiti, ma un esempio vivente di come sia possibile riscrivere la propria storia”.