Il Piano Transizione 5.0 mette a disposizione 12,7 miliardi di euro per sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle imprese, proseguendo la strategia avviata con la Transizione 4.0. La circolare ministeriale n. 25877 del 16 agosto ha ufficializzato l’accesso alla misura, che prevede un credito d’imposta proporzionale alla spesa per nuovi investimenti in strutture produttive sul territorio nazionale, effettuati nel biennio 2024-2025, che generino risparmio energetico. Tuttavia, le imprese potrebbero incontrare alcune difficoltà e l’accesso ai fondi potrebbe risultare lungo e complesso. In particolare, per i costruttori/fornitori, è bene considerare quanto richiesto dalla scheda Dnsh A, che l’impresa dovrà trasmettere al Gse (Gestore Servizi Energetici) al completamento dell’investimento.
«Dnsh sta per Do No Significant Harm a significare che l’investimento non produce un danno significativo all’ambiente, principio sul quale si reggono tutti i fondi Pnrr – spiega nel dettaglio Ennio Manzi, responsabile della divisione di Finanza Agevolata di Italfinance, società di mediazione creditizia, consulenza finanziaria e finanza agevolata per le imprese – Nella scheda, da compilare obbligatoriamente per ogni bene materiale 4.0 da assoggettare ad agevolazione 5.0, è necessario dichiarare, per esempio, se il bene acquisito dispone della marcatura CE ai sensi dei regolamenti Reach (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals), RoHS (Restriction of Hazardous Substances), oltre che alla compatibilità elettromagnetica (Direttiva 2014/30/UE e ss.mm.ii), alla Direttiva Macchine 2006/42/CE e alle ulteriori norme e direttive di settore eventualmente applicabili. È naturale immaginare che l’impresa richiederà al costruttore/fornitore la compilazione delle risposte, che, se negative o infedeli o errate, in fase di controllo comporteranno la revoca dell’agevolazione all’impresa, tenendo conto che il Gse può avere fino a 10 anni di tempo per effettuare i controlli».
Italfinance sarà presente a Bi-Mu con Italrental
Questo esempio mostra in concreto i profili di rischio per le imprese, che dovranno valutare molto attentamente, in relazione al proprio assetto produttivo e al piano di investimenti, se intraprendere un percorso 5.0 più remunerativo, ma più complesso o se rimanere in ambito 4.0, con un beneficio inferiore, ma con procedure molto più semplici, meno stringenti temporalmente e con rischio minimo.
«Siamo in fiera per dare un segnale forte alle imprese costruttrici e mostrare che siamo al loro fianco in questo momento delicato per la loro crescita. A partire proprio dalla consulenza che possiamo offrire in tema di Transizione 5.0 – afferma Carlo Olivetti, partner e ceo di Italfinance – Crediamo che la diversificazione dei prodotti finanziari sia indispensabile per rendere sostenibile il processo di sviluppo delle imprese, specialmente ora che, dopo anni molto positivi, il mercato degli investimenti sembra vivere una fase di frenata».
Italfinance sarà presente a Bi-Mu, la biennale dedicata al mondo delle macchine utensili e dei sistemi di produzione, con Italrental, società di locazione operativa di beni strumentali nuovi e usati, nata nel 2023 da un’idea condivisa con Ucimu, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, che ha una partecipazione con la sua società di servizi Probest. L’appuntamento con Italfinance e ItalRental è presso il Padiglione 9, stand A14. Segnaliamo, inoltre, che nell’ambito dell’arena BI-MUpiù (Pad. 11, stand F26), il giorno 10 ottobre 2024 alle 14:00 il responsabile della Divisione Finanza Internazionale di Italfinance, Nicola Carboni, terrà un intervento dal titolo ‘Finanza internazionale a supporto delle Aziende’.
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