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CATANIA
Il verdetto di primo grado è arrivato otto anni dopo il blitz. La condanna più pesante per mafia è nei confronti di Salvatore Caruso. Gli altri invece sono accusati di intestazione fittizia.
Sono serviti 8 anni per arrivare a un verdetto di primo grado nel processo frutto dell’inchiesta della squadra mobile di Catania Bulldog. E pensare che invece lo stralcio abbreviato non solo è già stato definito in Cassazione, ma il protagonista dell’operazione – cioè Roberto Vacante, boss di primo piano della famiglia di sangue Santapaola-Ercolano visto che ha sposato la nipote di Nitto – ha già finito di scontare la pena ed è a piede libero. Gli investigatori documentarono la rete imprenditoriale attorno a Vacante che tramite diverse “teste di legno” aveva le mani in diversi settori economici: dal lido balneare fino ai campetti sportivi. Tra i suoi uomini chiave, c’era Salvatore Caruso che ha affrontato il rito ordinario per associazione mafiosa. La presidente della I sezione penale del Tribunale di Catania, Grazia Anna Caserta ha appena letto il dispositivo con cui ha condannato Caruso a 9 anni e 4 mesi di reclusione. Gli altri imputati sono accusati di intestazione fittizia con l’aggravante di aver agevolato Cosa nostra etnea. Il Tribunale ha condannato Irene Grazia Santapaola, moglie di Roberto Vacante e figlia del defunto boss Salvatore, alla pena di 3 anni di reclusione. Pietro Augusto Bellino a 3 anni, Ida Romeo a 2 anni (concesse attenuanti e pena sospesa), Maria Santonocito a 3 anni.
Assolta Letteria Picone perché il fatto non costituisce reato, Alessandro Arcidiacono invece è stato assolto per non aver commesso il fatto. Assolto anche Giuseppe Caruso (con Salvatore) per un capo d’imputazione perché il fatto non sussiste. Il Tribunale ha emesso sentenza di non luogo a procedere per Pietro Musumeci e Salvatore Caruso per due contestazioni poiché l’azione penale non poteva essere perseguita per mancanza di querela.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 90 giorni. Una volta lette, il collegio difensivo – composto dagli avvocati Francesco Antille, Michele Ragonese, Maurizio Veneziano e Giuseppe Strano Tagliareni – valuterà se presentare appello.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA
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