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Rimini, 17 settembre 2024 – Di nuovo sotto torchio. A due mesi e mezzo dall’ultimo confronto con gli inquirenti, è arrivato il momento di un nuovo interrogatorio per Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere dal 16 luglio scorso in quanto unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli.
Questa mattina, ai ‘Casetti’, Dassilva riceverà la visita del pubblico ministero Daniele Paci, titolare dell’inchiesta che ruota attorno al delitto dell’infermiera 78enne. Al fianco di Louis saranno presenti i suoi avvocati, Riario Fabbri e Andrea Guidi. Difficile ipotizzare in partenza il contenuto del colloquio, anche se non è da escludere che Dassilva possa avvalersi della facoltà di non rispondere. L’ultimo interrogatorio di Louis risale al 25 giugno scorso, quando il 34enne era stato ricevuto in Procura, a Rimini, dal pm Paci e dagli investigatori della squadra mobile, guidata dal commissario capo Marco Masia.
Il confronto, in quel caso, era andato avanti per quasi dieci ore. Qualche settimana più tardi era arrivata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Vinicio Cantarini che aveva portato all’arresto di Dassilva. Ordinanza confermata, il 9 settembre scorso, anche dal tribunale del Riesame di Bologna, chiamato ad esprimersi sulla sussistenza delle esigenze cautelari. Nel frattempo, come già accaduto per gli accertamenti irripetibili sui reperti raccolti dagli investigatori della squadra mobile di Rimini e dalla polizia scientifica sul luogo del delitto, anche per quanto riguarda le analisi di cellulari e altri dispositivi elettronici dell’unico indagato Louis Dassilva è stata depositata da parte del pool difensivo del 34enne la richiesta di incidente probatorio. Spetta ora al giudice per le indagini preliminari valutare la richiesta ed eventualmente affidare l’incarico ad consulente super partes nominato dal tribunale. Stessa cosa già accaduta per il materiale biologico proveniente dai vestiti e dagli effetti personali di Pierina e di Dassilva, la cui analisi è in mano al professor Emiliano Giardiana dell’università Tor Vergata di Roma.
La relazione finale sui test di laboratorio sarà presentata in ottobre. Secondo quanto trapelato, su alcuni dei reperti sarebbe stato isolato del Dna, anche se in una quantità che potrebbe non essere sufficiente ad effettuare una comparazione. Ecco così che si apre un nuovo capitolo di indagine, con il focus in questo caso spostato sui dispositivi elettronici del 34enne senegalese. Gli accertamenti riguarderanno due cellulari, un Samsung e un iPhone, quattro distinti orologi digitali e infine due laptop Lenovo e Acer. Saranno passate ai raggi x foto, video, dati della cronologia della navigazione internet, eventi di sistema, chat intrattenute con qualsiasi applicazione (messenger, Instagram, Telegram, WhatsApp). Un passaggio chiave sarà legato all’estrapolazione dei dati sugli spostamenti compiuti da Louis attraverso gli applicativi “salute”, capaci di calcolare ad esempio i passi compiuti, velocità, battiti del cuore e altro ancora.
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