Per 12 anni è stata la casa romana di Sandro Pertini, per ulteriori 15 quella della moglie Carla Voltolina. Adesso l’appartamento al quinto piano di piazza Trevi 86 (o via della Stamperia 86), sta per tornare alla collettività grazie a un progetto degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, ente del Terzo Settore che ne farà la sede principale della rete delle Città Presidenziali.
La casa di Pertini a Roma
All’inizio del suo mandato di presidente della Repubblica, il partigiano Sandro Pertini (medaglia d’oro al valor militare) scelse di non vivere nelle stanze riservate al Quirinale alla più alta carica dello Stato. Insieme alla moglie, Carla Voltolina, optò per la cosiddetta “mansarda”, circa 100 metri quadri al quinto piano di Palazzo Castellani, realizzato nel 1869 da Augusto Castellani. Un meraviglioso affaccio sulla fontana di Trevi.
La concessione agli Stati Generali del Patrimonio Italiano
Pertini, presidente fino al 1985, in quella casa è morto nel 1990 e lì è rimasta fino al 2005, anno della sua scomparsa, la vedova Voltolina, anch’ella spirata all’interno di quelle mura. Poi, nel 2011, rimasta sempre sfitta e svuotata dei mobili trasferiti nel museo dedicato al presidente partigiano in provincia di Savona, venne ceduta al Comune di Roma dalla Fondazione in suo nome. Con una delibera di giunta approvata il 7 novembre, l’appartamento è stato dato in concessione all’ente Stati Generali del Patrimonio Italiano (Sgpi), in base al regolamento sull’utilizzo degli immobili di Roma Capitale per finalità di interesse generale.
Zevi: “Luogo simbolico per studiosi e ricercatori”
“È un luogo simbolico, storico a piazza Fontana di Trevi, è significativo – commenta a RomaToday l’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi -. La casa va trasformata in luogo accessibile e visitabile, ripristinata al suo originale decoro e vogliamo valorizzarla, mettendola a disposizione dell’ente che la inserirà nella rete delle cosiddette città presidenziali, luoghi dove hanno vissuto i presidenti della Repubblica. Diventerà un luogo di memoria e cultura, che accoglierà studiosi, ricercatori, storici, giovani studenti. In un’epoca in cui la figura delpPresidente rimane un grande ancoraggio per la nostra collettività, è una scelta molto più che simbolica”.
Cosa verrà realizzato nell’appartamento
Come recita la delibera, sul bene di piazza Trevi 86 è stata presentata un’unica istanza per la concessione. “Nello specifico, in continuità con la storia del bene stesso – si legge nel documento -, la proposta progettuale dell’ente è volta ad insediare nel bene la sede dell’ente stesso e a realizzare l’iniziativa ‘Le Città Presidenziali, ovvero un itinerario culturale, storico e turistico dei luoghi dove sono nati e hanno vissuto i presidenti della Repubblica Italiana”. I 100 metri quadri in pieno centro storico ospiteranno una biblioteca in cui verranno catalogati e sistemati libri e pubblicazioni inerenti le figure dei presidenti, una sala delle lauree intitolata a Sandro Pertini a disposizione di docenti, ricercatori e studenti, infine una sala intitolata a Carla Voltolina per piccole conferenze, mostre d’arte e presentazioni di libri.
“Teniamo vivo l’interesse pubblico e culturale”
“Il Comune in tutti questi anni – spiega Ivan Drogo Inglese, presidente dell’ente – ha saputo difendere questo appartamento dai numerosi appetiti di chi sicuramente non voleva farne un utilizzo culturale e pubblico, ma solo a scopo di business. Ora però il patrimonio è oneroso, c’è necessità di renderlo fruibile. Renderlo la sede centrale della nostra rete è un modo per mantenere l’interesse pubblico e culturale, ma soprattutto per fare educazione civica”. Drogo Inglese, inoltre, sottolinea il rispetto che c’è stato nei confronti della volontà espressa dalla vedova Pertini prima di morire: “Non voleva diventasse lo spioncino sulla vita familiare dei Pertini – continua – e dobbiamo tenerne conto”.
Inaugurazione nel 2025
Chiusa e inutilizzata da quasi 19 anni, la casa di Pertini a Roma necessiterà di una profonda ristrutturazione. Gli impianti non sono a norma, gli infissi sono profondamente rovinati: “Sarà un investimento notevole – fa sapere Drogo Inglese – che sosterremo integralmente noi, senza aggravio per il Comune. I tempi di apertura? Credo che il sindaco Gualtieri vorrà che si completi tutto nel 2025. Ora arriva la delibera, poi verranno sbrigati gli aspetti burocratici per la consegna. Faremo un progetto, lo sottoporremo al Comune e qualora sarà approvato, inizieremo i lavori”.
La mozione di due anni fa
La finalizzazione della concessione è l’atto finale di un percorso iniziato concretamente nel marzo 2022, quando su iniziativa della consigliera Antonella Melito del Pd, è stata presentata una mozione di indirizzo, approvata in aula all’unanimità, che impegnava la giunta Gualtieri a trasformare la casa di Pertini in un museo e una “casa della memoria”.
Il quadro del pastore
“Per l’apertura, ho un desiderio – conclude Drogo Inglese -. Pertini dormiva in un piccolo letto, che ora è conservato nella casa natale a Stella in provincia di Savona, che era l’unico posto in cui riuscisse a dormire, essendo abituato dopo lunghi anni di prigionia. Sopra il letto c’era un quadro, che ha lasciato alla collezione conservata a Stella, raffigurante un pastore che mangia un tozzo di pane. Mi piacerebbe per il giorno dell’inaugurazione far venire almeno quel quadro, perché ha fatto compagnia a Pertini in tutti gli anni della sua permanenza lì”.
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