La Giunta comunale di Sassari guidata dal sindaco Giuseppe Mascia ha approvato una variazione di bilancio da 1 milione 600mila euro con l’obiettivo di favorire l’occupazione con l’attivazione dei nuovi cantieri Lavoras.
Tra questi 230mila euro per la riqualificazione e manutenzione del verde pubblico, 161mila per manutenzione, sgombero, pulizia e sanificazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica comunale che risultano sfitti, 160mila per la manutenzione degli edifici comunali, 138mila per riqualificare siti culturali e ambientali, 138 mila per la manutenzione dei sentieri naturalistici e i 101mila per individuare, mappare e censire la popolazione, i fabbricati, le attività economiche e le istituzioni presenti nelle aree più esposte al rischio idraulico e idrogeologico. Il resto del finanziamento servirà per dematerializzare, indicizzare e digitalizzare le pratiche cartacee presenti nell’archivio del settore Attività produttive ed Edilizia privata (231mila euro), digitalizzare la documentazione cartacea del comando della Polizia locale (142mila euro), monitorare e inserire i dati nei portali telematici per le procedure pubbliche (101mila euro), revisionare e ottimizzare la numerazione civica e la toponomastica cittadina (76mila euro).
«Cerchiamo di utilizzare ogni strumento possibile e ogni risorsa disponibile per far fronte a quella che il territorio percepisce come una delle principali emergenze, ossia la mancanza di lavoro – spiega Giuseppe Mascia -. È chiaro che la disoccupazione la si combatte creando le condizioni strutturali di rilancio dell’economia e di insediamento di nuove attività produttive ma nel frattempo diamo una prima risposta a una situazione di difficoltà diffusa».
L’assessore comunale del Bilancio, Giuseppe Masala sottolinea invece «la rapidità con cui il settore ci ha messo nelle condizioni di deliberare la variazione di bilancio attraverso cui liberiamo ulteriori risorse a vantaggio della comunità e di una delle principali esigenze di molte cittadine e molti cittadini, come il lavoro».
Antonio Caria
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