L’assalitore era un paziente in attesa dei medici, visibilmente ubriaco. Il giorno dopo, rintracciato grazie alle telecamere di sorveglianza, è stato arrestato
Era ubriaco in attesa, come tanti pazienti, al pronto soccorso dell’ospedale di Pisa. All’improvviso ha scaraventato a terra un anziano e si è allontanato. Ma grazie alle telecamere di video sorveglianza, i poliziotti sono riusciti a individuare e ad arrestare a distanza di poche ore l’aggressore.
La vittima, un anziano di 79 anni, ha perso conoscenza e ora è ricoverata, in prognosi riservata, nel reparto di neurochirurgia dello stesso ospedale. La notizia è stata riportata da La Nazione. Il portavoce della questura di Pisa non ha confermato la notizia: «Non abbiamo l’autorizzazione a fornire informazioni, perché l’autorità giudiziaria ha avocato a sé la comunicazione». In Procura il centralino, nel pomeriggio, suona a vuoto.
I fatti risalgono a martedì sera. Lo straniero, secondo quanto emerso, martedì sera era stato accompagnato al pronto soccorso dal personale del 118 perché in forte stato di agitazione per aver assunto alcol. Improvvisamente si è diretto verso il marito di una paziente, che stava attendendo di tornare a casa, e lo ha gettato sul pavimento sotto lo sguardo spaventato delle persone presenti in sala d’attesa. Poi si è allontanato dall’ospedale. Ma grazie ai filmati, il giorno successivo, è stato individuato e arrestato. Pare che l’uomo fosse già noto per alcuni episodi di violenza.
La vicenda ha riacceso le polemiche sulla sicurezza dei sanitari e il segretario regionale di Cisl medici, Giuseppe Celona, ha chiesto nuovamente per l’ospedale di Pisa «un posto fisso di polizia guarnito e attivo 24 ore su 24 con operatori che possano agire immediatamente: quanto accaduto scaturisce in un contesto dove non c’è una sorveglianza adeguata e spesso le vittime sono i camici bianchi anche se martedì sera è capitato a un parente di una paziente ma il fatto che non è stato un semplice alterco bensì un’azione violenta».
«L’aggressore – ha aggiunto Nicola Favati, avvocato volontario del Tribunale del malato – non avrebbe dovuto essere in quella sala d’attesa, insieme agli altri pazienti. Avrebbe dovuto seguire un percorso diverso, visto che era in forte stato di agitazione. È necessario investire in strutture sanitarie adeguate per gestire casi particolari e complicati come questo».
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