La sindaca replica a al taglio previsto in manovra economica: «Siamo virtuosi e veniamo penalizzati»
Nella manovra economica è previsto un taglio di un milione di euro destinati al funzionamento della metropolitana di Brescia. Esplode la rabbia nel Comune cittadino che in una nota, firmata direttamente dalla sindaca Laura Castelletti, attacca il governo: «Un’ipotesi che ritengo inaccettabile, lesiva e profondamente irrispettosa del lavoro che la nostra città sta facendo e dell’impegno dei nostri concittadini» tuona la prima cittadina che vedrebbe sfumare, se venisse confermata la decisione, il 10% dei trasferimenti statali destinati fino ad oggi al mantenimento della linea dal costo ogni anno (al netto degli incassi dei biglietti) di circa 12 milioni di euro. Scenderebbero così dagli attuali 10 a 9 milioni i finanziamenti che sin dal 2021, dopo un emendamento bipartisan alla Legge di bilancio presentato allora da Simona Bordonali (Lega), arrivano attraverso una convenzione che la Loggia ha firmato con il Ministero e che prevede per dieci anni il prezioso contributo.
Soldi fondamentali non tanto per la metropolitana quanto per salvare l’intero trasporto pubblico provinciale, dato che hanno consentito in questi anni alla Loggia di dirottare 8,5 milioni ogni anno all’Agenzia per il TPL e quindi alla rete di autobus, anche quelli extraurbani.
Lo sdegno della Loggia diventa quindi anche terreno di attacco politico: «Cancellare un milione all’anno da oggi e per i prossimi tre anni è un pessimo segnale che il Governo sta mandando ai bresciani. Perché i Comuni più virtuosi in tema di trasporto pubblico, come il nostro, vengono penalizzati e non incentivati? Noi investiamo e lo Stato ci taglia le gambe — prosegue Castelletti ricordando l’impegno della sua Amministrazione nel — migliorare la qualità dell’aria che respiriamo (trasporto pubblico, Piano Aria e Clima) – e pur essendo – l’unica città italiana con 200 mila abitanti ad avere una metropolitana, lo Stato non ci riconosce impegno e lungimiranza».
La sindaca attacca anche Regione Lombardia che, pur inizialmente riconoscendo qualche una-tantum all’opera bresciana, non ha mai inserito la metropolitana nel riparto del fondo nazionale trasporti che si ritrova a gestire: «Dopo l’imbarazzante, perché rappresentazione di capricci politici e non del senso del dovere verso il territorio, rifiuto di Regione Lombardia di riconoscerci quanto dovuto» e si dice stupita anche del fatto che «il taglio previsto per Brescia non sia lineare, ma selettivo, dunque figlio di una precisa scelta del Governo, che toglie a Brescia e Milano, mentre mantiene integralmente gli stanziamenti, ad esempio, per Torino e Napoli».
Da qui l’attacco non risparmia nemmeno il ministro delle infrastrutture e segretario leghista Matteo Salvini che secondo lei «sceglie di colpire Brescia e la Lombardia, penalizzando chi da dieci anni investe in trasporto pubblico con impegno e costanza. Dove inizia e dove finisce la tanto sbandierata autonomia differenziata? Pare a Roma, all’interno dei suoi Palazzi e continua a penalizzare comuni e città virtuose».
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