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Tutto quello che devi sapere sulla scadenza IMU 2024 #finsubito prestito immediato


La seconda rata dell’IMU per il 2024 deve essere versata entro il 16 dicembre. L’imposta è dovuta da proprietari di immobili, fabbricati, aree fabbricabili e terreni, ad eccezione dell’abitazione principale, che è esente in gran parte dei casi. Questa scadenza riguarda tutti coloro che già a giugno hanno versato la prima rata e devono ora completare il saldo. Chi non è riuscito a pagare entro il termine di giugno può regolarizzare la propria posizione a dicembre, ma potrebbero essere applicate sanzioni per ritardato pagamento.

Che cos’è l’IMU?

L’IMU, Imposta Municipale Propria, è stata introdotta in Italia dal governo Monti attraverso il Decreto Legge n. 201/2011, noto come “Salva Italia,” poi convertito nella Legge n. 214/2011, ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2012. Questa imposta patrimoniale sostituisce l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) e, in alcuni casi, anche l’IRPEF sugli immobili non locati. Con l’obiettivo di incrementare le entrate comunali, l’IMU colpisce tutti gli immobili, con particolari eccezioni per l’abitazione principale (esclusi gli immobili di lusso). La differenza principale con l’ICI è che l’IMU ha ampliato le aliquote e i moltiplicatori per il calcolo della base imponibile, concedendo maggiore autonomia ai Comuni per determinare le specifiche aliquote in base alle loro esigenze finanziarie​.

Come calcolare l’IMU 2024?

Il calcolo dell’IMU 2024 richiede prima di tutto la determinazione della base imponibile, che si ottiene moltiplicando la rendita catastale dell’immobile (reperibile nella visura catastale) per il 5% e poi per un moltiplicatore che varia a seconda della categoria catastale (es., 160 per le abitazioni non di lusso). Su questa base imponibile, si applica l’aliquota decisa dal Comune di riferimento: in genere, l’aliquota ordinaria è dello 0,76%, ma può essere aumentata o diminuita dai Comuni fino a un massimo del 1,06%. Per l’abitazione principale, se soggetta a IMU, esiste un’aliquota ridotta e una detrazione base di 200 euro, con possibili ulteriori detrazioni per figli a carico sotto i 26 anni, se conviventi.

Chi deve pagare l’IMU e quali immobili sono soggetti all’imposta

L’IMU è obbligatoria per i proprietari di seconda casa, terreni agricoli non coltivati, fabbricati commerciali e aree edificabili. Sono inclusi nell’obbligo di pagamento anche gli immobili concessi in uso gratuito ai parenti, a meno che non si rispetti il requisito di residenza stabilito dai singoli Comuni. Le abitazioni principali di categoria catastale A1, A8 e A9 (immobili di lusso) sono soggette all’IMU, mentre le abitazioni principali che non rientrano in queste categorie godono dell’esenzione.

Come pagare l’IMU entro il 16 dicembre 2024

Esistono diverse modalità per effettuare il pagamento dell’IMU:

  • Modello F24: è la modalità più diffusa e può essere utilizzata per pagare l’IMU in banca, presso gli uffici postali o online tramite i portali dei principali istituti bancari.
  • Bollettino postale: è possibile pagare l’IMU con un bollettino postale specifico, compilando tutti i dati relativi al codice catastale del Comune e alla tipologia di immobile.
  • PagoPA: alcuni Comuni permettono il pagamento attraverso la piattaforma PagoPA, un sistema digitale che rende il processo più veloce e tracciabile.

Prima di procedere al pagamento, è consigliabile verificare l’importo tramite il calcolatore IMU disponibile sui siti istituzionali dei Comuni o tramite il proprio consulente fiscale.

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Chi ha diritto all’esenzione IMU 2024

Sono previste diverse categorie di esenzione per l’IMU 2024. Ecco le principali:

  • Abitazione principale: come accennato, le abitazioni principali (escluse quelle di lusso) non sono soggette all’IMU. Questo vale solo per la casa dove il proprietario e il suo nucleo familiare hanno la residenza anagrafica e dimora abituale.
  • Immobili posseduti da enti non profit: gli immobili utilizzati per finalità sociali, culturali, assistenziali o sanitarie da enti non commerciali sono esenti, purché non siano destinati ad attività lucrative.
  • Terreni agricoli: l’esenzione si applica ai terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.
  • Immobili in comodato d’uso gratuito: alcune categorie di immobili concessi in comodato d’uso gratuito a parenti di primo grado (genitori e figli) possono beneficiare di una riduzione del 50% dell’imposta, purché il comodante e il comodatario risiedano nello stesso Comune e rispettino i requisiti previsti dal regolamento comunale.

I cittadini italiani iscritti all’AIRE pagano l’IMU?

Per il 2024, i cittadini italiani iscritti all’AIRE e residenti all’estero sono tenuti a pagare l’IMU sugli immobili posseduti in Italia, con alcune eccezioni e riduzioni specifiche. In particolare, i residenti AIRE che percepiscono una pensione maturata in convenzione internazionale con l’Italia possono ottenere una riduzione del 50% dell’IMU su un unico immobile, a condizione che quest’ultimo non sia affittato o dato in comodato d’uso​.

Per i residenti AIRE non pensionati, non sono previste agevolazioni specifiche per l’IMU, e l’imposta è dovuta interamente sugli immobili posseduti in Italia. Anche in questo caso, i pagamenti possono essere effettuati tramite il modello F24 o mediante bonifico diretto al Comune competente, rispettando le scadenze nazionali (17 giugno per l’acconto e il 16 dicembre per il saldo o regolarizzazione).

Cosa succede in caso di ritardato pagamento dell’IMU

In caso di mancato pagamento dell’IMU entro il 16 dicembre, il contribuente può avvalersi del ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare il pagamento entro specifici termini pagando una sanzione ridotta. A seconda della tempistica, il ravvedimento può essere:

  • Sprint: entro 14 giorni dalla scadenza, con una sanzione ridotta allo 0,1% per ogni giorno di ritardo.
  • Breve: entro 30 giorni, con una sanzione pari all’1,5% dell’imposta dovuta.
  • Medio: entro 90 giorni, con una sanzione dell’1,67%.
  • Lungo: oltre i 90 giorni, ma entro l’anno successivo, con una sanzione del 3,75%.


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