di Marta Belotti
Le gite in bicicletta, lo spazio compiti in parrocchia, la palestra per una piccola riabilitazione, un po’ di inglese la sera perché oggigiorno è fondamentale e poi, da maggio a giugno, il campeggio. Questa è la quotidianità di Ines, 71 anni, occhi vivaci e tanta voglia di fare nuove esperienze. Tra queste, c’è anche “Abitare Insieme”, una delle tre azioni inserite nel progetto Reint2565, realizzato dal Center For Healthy Longevity dell’Università degli studi di Bergamo, con il supporto di Regione Lombardia.
Questo significa che, verosimilmente da gennaio, Ines sarà pronta a ospitare uno studente (o meglio ancora, come da lei espresso, una studentessa) dell’Ateneo cittadino in un contatto intergenerazionale che punta a creare uno scambio positivo per entrambi: un alloggio per il ragazzo o la ragazza dell’università (under 25) in cambio di un contributo spese; nuovi stimoli e anche un supporto per gli anziani (over 65).
Abitare insieme
«Mi piacerebbe fare magari qualche partita a carte la sera – sorride Ines -. Però io sono aperta a tutto. Ho conosciuto anche altri anziani che hanno dato la disponibilità per il progetto e qualcuno ha idee più precise. Una signora, per esempio, ha detto che le piacerebbe essere accompagnata a teatro. Ognuno ha un po’ le sue esigenze. Nel mio caso, sono pronta a vedere quello che succede e cercare insieme di trovare un nostro ritmo e dei punti di incontro».
Il progetto, oltre all’alloggio fornito con un contratto di coabitazione, prevede infatti uno scambio tra lo studente o la studentessa ospitato e l’anziano o l’anziana ospitante, formalizzato attraverso due ore al giorno di attività comuni. Ogni coppia le potrà gestire in modo flessibile, in base alle proprie esigenze e scelte precise. Si tratta quindi di un vero e proprio percorso, nel quale l’Università avrà un ruolo centrale e costante di facilitatore.
Il ruolo centrale dell’Università
«A disposizione delle varie coppie ci sono tre psicologhe, dottorande del corso di Health and Longevity, che aiuteranno e supporteranno entrambi – spiega la professoressa Francesca Morganti (…)
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