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Lamezia, dai fondi per le politiche sociali alla sanità, la «paralisi» della terza commissione #finsubito prestito immediato


Giorno 19 settembre erano presenti in Comune a Lamezia Terme i genitori di bambini autistici, Nunzia Coppedè, presidente Fish Calabria e rappresentanti del gruppo Progetto Sud. Si doveva parlare in terza commissione di fondi per le politiche sociali destinati all’assistenza domiciliare integrata, all’assistenza scolastica per i bambini autistici, alle persone non autosufficienti. Si doveva parlare dei fondi per il progetto “Dopo di noi” che si occupa delle persone disabili che restano senza genitori. Niente da fare. La commissione Servizi sociali, sanità, ambiente non ha raggiunto il numero legale e la discussione, alla quale ha partecipato anche il sindaco Paolo Mascaro, è stata affrontata fuori seduta. In maniera, per così dire, informale.
Stesso discorso giorno 16 settembre. Il tema era sempre lo stato dell’arte dei fondi assegnati alle politiche sociali.

Commissioni «paralizzate». Ma il sindaco nega: «Attività amministrativa spedita»

Le elezioni comunali sono alle porte a Lamezia Terme e l’attività delle commissioni è ferma o quasi. C’è chi parla di «paralisi» anche se il sindaco di Forza Italia, Paolo Mascaro, lo nega: «A me risulta che due commissioni si siano riunite regolarmente ieri. E comunque l’attività amministrativa procede speditissima». Le energie di una grossa fetta dei consiglieri comunali, però, sembrano più che altro protese a organizzare strategie e alleanze per la prossima tornata elettorale che dovrebbe avvenire tra aprile e giugno 2025.
Prendiamo le commissioni consiliari permanenti, l’organo deputato ad ascoltare cittadini e organizzazioni, funzionale ai lavori del consiglio comunale. A Lamezia le commissioni consiliari permanenti sono sette: Affari generali ed istituzionali, decentramento, personale; Servizi economici e finanziari; Servizi sociali, sanità, ambiente; Servizi all’educazione, cultura e sport; Pianificazione, sviluppo e governo del territorio; Sviluppo economico ed attività produttive; Politiche occupazionali e politiche giovanili.

Da settembre le uniche commissioni permanenti che stanno lavorando sono Servizi economici e finanziari – ma solo per le attività propedeutiche al consiglio comunale –, Servizi all’educazione, cultura e sport, che si è riunita due o tre volte per le attività che riguardano gli impianti sportivi, e Servizi sociali, sanità, ambiente (che ci prova ma non raggiunge mai il numero legale).

Il caso della terza commissione

Per quanto riguarda quest’ultima, nel solo mese di ottobre erano state convocate sette sedute. Ne è andata a buon fine solo una. Le altre non hanno raggiunto il numero legale per poter procedere ai lavori. Le ragioni? Secondo i bene informati si tratta di un boicottaggio politico dal momento che la presidente di commissione, Antonietta D’Amico (Lega), è passata fra i banchi dell’opposizione. Non avendo i numeri per sfiduciarla, la maggioranza starebbe tentando di boicottarla. Ma così facendo viene meno l’attività della commissione che in questi mesi avrebbe dovuto affrontare importanti questioni.

D’Amico: «Situazione insostenibile». Mascaro: «Il muro contro muro non paga mai»

«La situazione di impossibilità a lavorare nella Terza Commissione è ormai diventata insostenibile», commenta la D’Amico su Facebook.
Un lungo post nel quale spiega che «è importante evidenziare che molti dei consiglieri assenti appartengono alla maggioranza e sono quindi vicini al sindaco. Trovo questo atteggiamento del tutto assurdo, soprattutto perché – senza timore di essere smentita, come dimostra l’albo pretorio – l’unica commissione che sta tentando di lavorare in questi mesi è quella di mia presidenza, con rare eccezioni in alcune commissioni sport».

«Tutti i consiglieri dell’originaria maggioranza – afferma Paolo Mascaro – convennero che tutte le presidenze dovevano essere appannaggio della maggioranza. Certo quello della terza commissione è un problema di natura politica che va risolto col buon senso e il dialogo». Ma per la sfiducia non ci sono i numeri?
«Ma non si deve andare avanti a sfiducia – risponde il primo cittadino -. Il muro contro muro non paga mai».

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Chi si presenta, chi no e chi va a singhiozzo

A non presentarsi alle sedute sarebbero prevalentemente i consiglieri di maggioranza Maria Grandinetti (Forza Azzurri), Tranquillo Paradiso (Fi), Ruggero Pegna (Udc), Giovanni Saladini (Noi moderati).
Hanno una presenza saltuaria – come precaria è la loro appartenenza alla maggioranza – Pino Zaffina (Orgoglio Lamezia) e Enrico Costantino (Mascaro sindaco).
Ci provano, ma non sempre riescono, i consiglieri Mimmo Gianturco (Gruppo misto) e Alessandro Saullo (FdI).
Presenti, oltre alla presidente D’Amico, Rosario Piccioni (Lamezia bene comune), Lucia Cittadino (Nuova era).

L’amarezza del Tribunale per i diritti del malato

Al netto della bagarre politica, ci sono cittadini e associazioni che in questi mesi avrebbero dovuto interagire, attraverso la commissione, con l’amministrazione comunale. Salta agli occhi, per esempio, un comunicato di qualche giorno fa del responsabile del Tribunale per i diritti del malato, Fiore Isabella, che avrebbe dovuto parlare in commissione giorno 17 ottobre sulle “criticità dei parcheggi riservati alle persone disabili in area ospedaliera“. «L’occasione era propizia per un confronto pubblico con la commissione, considerato che i problemi, oggetto di approfondimento, riguardavano e riguardano, l’istituzione comunale per la sua prossimità con i problemi dei cittadini, in particolare con quelli che non hanno voce». Un’occasione persa perché non è stato raggiunto il numero legale per procedere ai lavori.
«La commissione – scrive Isabella – era rappresentata dalla presidente Antonietta D’amico e dai consiglieri Piccioni, Cittadino, Gianturco e Zaffina, che ringrazio per la loro sensibilità anche se non è stata sufficiente a dare validità alla seduta. Una seduta, in gergo qualificata deserta, che rende plastica la sensazione della crescente divaricazione tra certa politica e la platea dei bisogni che affliggono la comunità lametina».

Dai fondi per il sociale alla sanità, tutti i dialoghi saltati

Ma non è solo la questione parcheggi per i disabili in ospedale che è andata persa.
Ci sono fondi per l’emergenza Covid da spendere entro il 31 dicembre. Se ne doveva parlare il 21 ottobre. Non c’era il numero legale. Si è tenuta la seduta di giorno 23 sugli accreditamenti strutture per gli asili nido (presupposto per ottenere il bonus statale per le famiglie meno abbienti). L’unica. Il resto è stato una disfatta.

Nessun numero legale giorno 24 ottobre per ascoltare il vicesindaco Antonello Bevilacqua, che ha delega alla Salute, riguardo la situazione dell’ospedale di Lamezia: finanziamenti e lavori delle nuove strutture del nosocomio e organizzazione dell’atto aziendale. Niente da fare neanche giorno 28 quando l’assessore alla Pubblica istruzione Annalisa Spinelli, l’assessore alle politiche sociali Antoinette Rizzo e il presidente dell’Osservatorio per l’inclusione scolastica Alfredo Saladini avrebbero dovuto parlare del progetti ICare che si occupa di seguire nello studio i ragazzi meno abbienti.
Non si è parlato del canile comunale giorno 29 (ambulatorio, stato delle adozioni) ed è stata rinviata la seduta di giorno 30 che doveva trattare il caso del campo rom con l’audizione del sindaco Paolo Mascaro e dell’assessore all’Urbanistica Francesco Stella.



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