Finalmente arriva anche il bonus logopedista, pensato per tutti i bambini e gli adulti che ne hanno bisogno. Non lo si può lasciar scappare
Il logopedista è un professionista sanitario che si occupa della valutazione, del trattamento ed eventualmente anche della prevenzione delle difficoltà di comunicazione e del linguaggio, nonché della voce e della deglutizione. Ne usufruiscono soprattutto i bambini, sebbene anche gli adulti possano trarne beneficio sia in situazioni post-traumatiche, ad esempio dopo un ictus, sia in condizioni meno emergenziali, per esempio in seguito ad una diagnosi tardiva di deglutizione atipica.
Come per ogni terapia, anche quella del logopedista ha un costo specifico che ci si deve sobbarcare se si ha bisogno di un percorso di questo tipo. Per agevolare le famiglie che devono sostenere anche questa spesa, soprattutto nel periodo storico difficile che tutti si trovano a vivere, c’è il bonus logopedista.
Cos’è il bonus logopedista e come lo si ottiene
Quelle sostenute per il logopedista sono come tutte le altre delle spese per le prestazioni sanitarie che, quindi, rientrano di diritto in quelle passibili di detrazione di imposta. I cittadini che le sostengono, infatti, possono portarle in detrazione dall’IRPEF nella misura del 19%. Allo stesso modo, si possono detrarre quelle relative al fisioterapista, al podologo, all’infermiere, al terapista occupazionale, all’ortottista, al tecnico audiometrista, al tecnico ortopedico, al dietista, all’igienista dentale e a molti altri esperti della salute.
Per poter detrarre le spese relative al logopedista, è necessario che le prestazioni vengano pagate con un mezzo di pagamento tracciabile e che, in sede di dichiarazione dei redditi, si abbiano con sé le fatture relative ad ogni pagamento. Queste spese vanno inserite nel quadro E del Modello 730 e, nel caso in cui le terapie logopediche vengano sostenute da dei famigliari come i figli o il coniuge, per godere della detrazione è necessario che questi siano a carico di chi esegue la dichiarazione dei redditi.
Come abbiamo anticipato, la detrazione ammonta al 19% della spesa sostenuta; nel caso in cui, però, non si superi la franchigia, allora non è riconosciuta alcuna detrazione. Nel caso delle spese sanitarie la franchigia è di 129,11 euro: questa, quindi, è la medesima che viene applicata all’acquisto di farmaci, alle spese per le visite mediche e a tutte quelle elencate precedentemente. Nel caso in cui le spese annuali superino il limite di 15,493,71 euro, la detrazione al 19% può essere ripartita in quattro quote annuali.
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