Volkswagen ha proposto una riduzione del 10% delle retribuzioni dei propri dipendenti per poter investire nel proprio futuro e difendere i posti di lavoro. L’annuncio arriva in un contesto di tensione dove il sindacato IG Metall ha chiesto un aumento salariale del 7% e il ripristino dei contratti collettivi. Due richieste a cui Volkswagen ha già dichiarato di non poter far fronte.
Ha dichiarato Arne Meiswinkel, capo negoziatore per Volkswagen “Siamo estremamente preoccupati per l’attuale situazione del settore automobilistico in Europa, e in particolare per la Germania, dove si trova la nostra sede”. La casa automobilistica ha evidenziato la recente flessione dei risultati trimestrali, con il marchio Volkswagen che ha registrato un margine operativo di appena il 2,1%. Secondo Meiswinkel, “se continuiamo su questo trend, sarà difficile per noi investire nel futuro. Non siamo in grado di accogliere le richieste dell’IG Metall riguardanti il ripristino dei contratti collettivi risolti”.
Il contratto collettivo di Volkswagen riguarda circa 120.000 lavoratori negli stabilimenti di Wolfsburg, Braunschweig, Hannover, Salzgitter, Emden e Kassel e include anche i dipendenti di Volkswagen Financial Services, Volkswagen Immobilien e dx.one.
Il prossimo incontro per la contrattazione collettiva è fissato per il 21 novembre 2024. L’obbligo di astensione da azioni sindacali scadrà a fine novembre, momento critico per le trattative.
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Il taglio dei bonus
Nell’ambito delle trattative, l’azienda ha anche annunciato un piano di revisione dei bonus dei dipendenti appartenenti alla categoria Tarif Plus. Volkswagen punta a collegare questi bonus al sistema di partecipazione agli utili stabilito a livello collettivo. Fra le altre misure previste per migliorare l’efficienza vi sono l’eliminazione dei bonus per anniversari di servizio e l’annullamento del bonus mensile concordato collettivamente di 170 euro.
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