L’andamento dell’export al Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna, Sicilia, Puglia) segnali positivi rispetto alle altre macroregioni e al Paese. Infatti, fra il primo semestre 2023 e quello 2024, le esportazioni sono cresciute del 3,59%, a fronte dei risultati negativi del Nord-est (-1,31%), della Lombardia (-1,65%), del Nord-Ovest (-7,55%) e dell’Italia (-1,13%). In termini assoluti, l’aumento del commercio estero dell’area è pari a 982 milioni. A livello settoriale, la raffinazione del petrolio è il primo settore per peso sull’export (7,3 miliardi), sebbene non sia quello con il tasso di crescita maggiore tra i due semestri. Infatti, il comparto dei medicinali e preparati farmaceutici, secondo per peso economico, ha ottenuto un incremento percentuale del 47,8%, passando da 2,8 miliardi a 4,2 miliardi. (Sole 24 Ore)
A livello regionale, questa tendenza positiva, nel periodo considerato, è trainata dai risultati della Sardegna (18,82%), della Calabria (18,01%) della Campania (8,85%). Nello specifico, il settore prevalente in Sardegna è la raffinazione del petrolio (3 miliardi, +17% rispetto al 2023), mentre in Calabria e Campania sono rispettivamente altri prodotti chimici -come gli oli essenziali e le colle- (120 milioni, +21%) e medicinali e preparati farmaceutici (3,7 miliardi, +55%). Dal lato opposto, la Basilicata fa registrare un calo del -40,86% nel commercio estero.
All’interno della macroregione, le province con il valore dell’export più alto in termini assoluti nel 2024 risultano essere Napoli (6,3 miliardi, +17%), Siracusa (3,8 miliardi, +4%) e Cagliari (2,8 miliardi, +20%). Nello specifico, la provincia campana beneficia delle performance positive del comparto dei medicinali che aumenta in termini assoluti di 1,3 miliardi, mentre l’export di Siracusa e Cagliari è sostenuto principalmente dal settore della raffinazione del petrolio, rispettivamente pari a 3,5 miliardi (+2%) e 3 miliardi (+17%). Se si considera invece la variazione percentuale del commercio estero del primo semestre del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, colpisce la performance di Crotone (+258%) che passa da 22 milioni a 88 milioni, grazie alla spinta dei comparti della pelletteria, del tessile e delle macchine di impiego generale (fornaci, caldaie, ecc) per un valore pari a 35 milioni.
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