Tre le richieste della petizione che potrà essere sottoscritta dai cittadini di Belluno
Illuminare le aree maggiormente frequentate a piedi; concentrare lo spegnimento dei
lampioni nelle strade a traffico prevalentemente veicolare; investire i risparmi ottenuti da
quest’ultima operazione in rinnovo e “distrettualizzazione” del parco luci comunale: queste
le tre richieste presenti nella petizione promossa dal laboratorio politico SiAmo Belluno e
che dai prossimi giorni potrà essere sottoscritta dai cittadini del capoluogo.
«È un tema ancora caldo in città, come dimostrano anche le notizie apparse sulla stampa
in questi giorni: nei mesi scorsi, abbiamo raccolto numerose altre segnalazioni da parte dei
residenti della città circa la necessità di riattivare l’illuminazione pubblica nelle strade
cittadine. – spiega il portavoce di SiAmo Belluno, Biagio Giannone – Abbiamo voluto così
tradurre queste richieste e le nostre proposte in una petizione che vogliamo sottoporre
all’attenzione di Palazzo Rosso una volta ottenuto un numero adeguato di firme. Già in
estate abbiamo avuto l’occasione di confrontarci sul tema con il sindaco Oscar De
Pellegrin e l’assessore al bilancio Paolo Gamba; a loro – che ringraziamo per la
disponibilità – abbiamo espresso le nostre preoccupazioni e le nostre proposte. Ci hanno
fornito alcune rassicurazioni, soprattutto in vista dell’ingresso di un nuovo gestore, ma
abbiamo scelto di proseguire comunque con la strada della petizione, intesa come “aiuto”
all’amministrazione per capire quale sia l’opinione dei nostri concittadini circa la necessità
o meno di questa riaccensione».
Alla base della richiesta c’è soprattutto la necessità di maggior sicurezza «sia contro i furti
che per l’incolumità dei pedoni: – rimarca Giannone – da un lato, infatti, il buio agevola le
azioni dei malviventi, soprattutto nelle aree più isolate, e dall’altro si evitano cadute e
incidenti legati alla scarsa visibilità, come purtroppo già accaduto proprio in questi giorni».
Una petizione che non vuole essere polemica nei confronti dell’amministrazione comunale,
ma anzi essere una proposta utile anche a una razionalizzazione dei costi e dei consumi:
«Ricordo che nella primavera 2022, alla fine dello scorso mandato amministrativo, fummo
costretti allo spegnimento notturno dell’illuminazione pubblica in alcune zone periferiche
per un paio d’ore, visto il boom dei costi dell’energia elettrica che era aumentata del 50-
60%. – ricorda Giannone, già assessore ai lavori pubblici – Una sperimentazione che è poi
proseguita in questi anni, periodo nel quale i costi si sono progressivamente e
significativamente abbassati: quello che chiediamo, in un’ottica di risparmio economico ed
energetico, è che se si vuole continuare con lo spegnimento questo venga fatto nelle aree
dove può creare meno disagi alla cittadinanza. Inoltre, crediamo che i risparmi ottenuti con
questa operazione vadano reinvestiti nel rinnovo dell’illuminazione pubblica con moderni
sistemi di illuminazione intelligente e ad alta efficienza e con una razionalizzazione del
sistema, sulla scia di quanto già in atto sugli impianti acquedottistici della città. Questo
permetterebbe di migliorare l’efficienza energetica e la qualità dell’illuminazione in quelle
aree che ne hanno maggiormente bisogno».
La raccolta firme prenderà il via sabato 2 novembre, inizialmente in alcuni locali del centro
città (indicazioni possono essere richieste via mail all’indirizzo siamobelluno@gmail.com e
alla pagine Facebook e Instagram SiAmo Belluno); sono in fase di programmazione anche
due gazebo in occasione del mercato settimanale del sabato (le date verranno presto
ufficializzate alla stampa e sui canali social del gruppo).
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