Un altro pezzo della produzione auto Fiat è in vendita, ma questa volta non per colpa di Stellantis. Parliamo dell’ex Fiat Ricambi, lo stabilimento di Volvera già dismesso da quattro anni e ora messo in vendita online a cifre da capogiro. Una decisione, presa dalla proprietà (che ricordiamo essere un fondo d’investimento) che sottolinea la crisi delle quattro ruote nella zona e nel territorio italiano, ma che lascia suggerire che qualcuno di più forte potrebbe arrivare con i soldi a prelevare la struttura, magari per far ripartire il settore.
Fiat Ricambi in vendita
Girando sugli annunci online di grandi strutture ci si imbatte anche in quella che fu a Volvera la grande fabbrica Fiat Ricambi. Su Immobiliare.it, come già successo con lo stabilimento Maserati e con la palazzina uffici Mopar di Rivalta, ci finisce anche l’impianto di 127.000 metri quadri che da quattro anni era ormai dismesso.
Una struttura che ha avuto i suoi alti e tanti bassi, che tra gli anni Settanta e Ottanta dava lavoro a duemila persone e che nel passato recente era stata rimessa in moto prima del definitivo ko per Covid. Era stata scelta come sede della Mopar, salvo poi far ricredere Stellantis che aveva deciso di far rinasce la Fiat di Rivalta.
E Fiat Ricambi, in buona sostanza, resta a bocca asciutta. Motivo per cui la proprietà della struttura, un fondo di investimento, ha deciso di metterla in vendita a una cifra che soltanto i più facoltosi e i reali interessati possono sborsare: 15 milioni. Insomma, una cifra da “non perditempo” che potrebbe far gola a chi è alla ricerca di un polo produttivo.
Chi al posto di Fiat Ricambi
I 15 milioni richiesti nella vendita su Immobiliare.it non sono di certo raggiungibili dai comuni mortali. Motivo per cui l’annuncio può interessare a chi viene da lontano, magari a chi sta cercando un posto dove poter produrre e non soltanto smistare. Leggasi Cina, non poi così tanto velatamente, che dopo l’apertura dell’Italia come altro produttore sul territorio è in cerca di luoghi giusti dove arrivare.
Tra i possibili investitori, ora, si guarda alla cinese Jac, che sarebbe in cerca di un sito per una fabbrica di assemblaggio dei suoi veicoli in Italia, e alla Chery con la controllata Omoda Jaecoo, che è pronta a realizzare un centro di design e stile in collaborazione (o joint venture) con Pininfarina.
“Questa soluzione rappresenta un’opportunità unica per investitori e aziende alla ricerca di spazi versatili e una posizione strategica“, sottolineano su Immobiliare.it.
Chi arriverà sarà comunque chiamato a risollevare gli animi. Perché nell’hinterland torinese l’auto continua a parlare di crisi nera, di cassa integrazione e di chiusura. E dopo la minaccia di Volkswagen, anche in Italia il sentimento è di sfiducia.
Gli occhi a questo punto sono tutti su Mirafiori, che il prossimo 4 novembre riaprirà dopo due mesi di stop, con Stellantis che ha comunicato alle organizzazioni sindacali che si rialzano le saracinesche sulla produzione di vetture. Alcune centinaia di lavoratori saranno coinvolti già da lunedì prossimo nelle operazioni di riavviamento delle Carrozzerie.
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