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In tempi di “magra” ogni aiuto è il benvenuto. Figuriamoci se l’aiuto sono quasi 700mila euro che, stando ai conti fatti, Alto Vicentino Ambiente dovrebbe corrispondere annualmente al comune di Schio a titolo di compensazione per la presenza del termovalorizzatore.
E per questo tesoretto, stralciato dalla Regione ormai un decennio fa, c’è chi come il centrosinistra scledense, ha già formulato più che una proposta: un vero e proprio business plan per dimostrare come queste risorse potrebbero aiutare nel concreto le famiglie agevolando magari quelle nascite che in città – in linea con un trend nazionale – latitano: “Non vogliamo che questi soldi finiscano nella palude della parte corrente – spiega Carlo Cunegato per Coalizione Civica – cose già successe, quando questa amministrazione guadagnò 7 milioni di euro dalla vendita di Pasubio Group nel 2017, soldi che non si tradussero in opere o servizi. Noi vogliamo che questi soldi vengano usati per produrre servizi. In campagna elettorale ci hanno derisi perché avevamo promesso l’asilo nido pubblico gratuito: adesso i soldi ci sono”.
E nel dettaglio, “spacchettata” la cifra totale, le intenzioni del centrosinistra unitario che la scorsa primavera ha sostenuto il candidato Cristiano Eberle, raccontano di misure puntualmente individuate: rette asili nido gratuite per una somma pari a 325mila euro a totale copertura del servizio, trasporto scolastico gratuito per un importo di 70mila euro calcolato sulla base degli utilizzatori attuali e ulteriori 80mila euro per il trasporto pubblico locale gratuito, al fine di migliorare più in generale la mobilità cittadina e incoraggiare l’utilizzo dei mezzi pubblici. All’appello rimarrebbero fuori circa 215 mila, ma anche per quelli ci sarebbe già un’idea stavolta interpellando direttamente la cittadinanza: “Questa parte del finanziamento è bene sia utilizzata in modo partecipato – fanno eco Maura Fontana, Cristiano Eberle e i rappresentanti del PD scledense – raccogliendo indicazioni e proposte da parte della comunità per dare priorità ai bisogni e alle idee che emergono dalla vita quotidiana e dall’esperienza diretta di chi vive a Schio”.
Non causale quindi l’iniziativa, già pianificata, di contatto con la città attraverso gazebo informativi prima naturalmente del confronto sui banchi del consiglio: “Qualche ipotesi l’abbiamo già fatta – si sbilancia Cunegato – dagli educatori di strada per includere il disagio giovanile, alle risorse concrete per i ragazzi con disabilità che frequentano i centri estivi, un aiuto per le scuole con ragazzi più in difficoltà. Ma come usare questi soldi, in ogni caso, lo decideremo insieme”.
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