Immobiliare News | Prime linee guida per l’applicazione del Decreto Salva Casa #finsubito prestito immediato

Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica di Roma Capitale ha emesso una circolare che fornisce agli uffici dell’Amministrazione comunale le prime indicazioni riguardanti l’interpretazione e l’applicazione del cosiddetto “Decreto Salva Casa”. Questo decreto, identificato come D.L. n. 69/2024 e convertito in legge n. 105/2024, introduce diverse previsioni normative.

Le indicazioni contenute nella circolare si concentrano su specifici aspetti del decreto, tra cui la disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso, come previsto dall’articolo 23-ter del D.P.R. n. 380/2001. Inoltre, viene affrontata la questione della quantificazione delle oblazioni per i titoli in sanatoria, secondo l’articolo 36-bis, comma 5, del medesimo decreto. Un altro punto di rilievo riguarda le previsioni derogatorie relative all’agibilità dei locali con altezza inferiore a 2,70 metri e degli alloggi con superficie inferiore a 28 metri quadrati, come stabilito dall’articolo 24, commi 5-bis e 5-ter del D.P.R. n. 380/2001.

La circolare sottolinea che, nonostante l’introduzione del Decreto Salva Casa, le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale vigenti rimangono inalterate per quanto concerne i mutamenti di destinazione d’uso ammissibili e gli obblighi di reperire aree per servizi in relazione a tali mutamenti. Inoltre, si afferma che non vi sono variazioni rispetto agli importi dovuti per il Contributo di Costruzione, che include gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria e il contributo relativo al costo di costruzione, così come per l’eventuale Contributo Straordinario.

Per quanto riguarda le nuove disposizioni sull’agibilità, la circolare chiarisce che i locali che potranno beneficiare delle nuove previsioni devono essere stati realizzati legittimamente in precedenza con le caratteristiche disciplinate dal Decreto Salva Casa, ad esempio se costruiti prima del Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975. Le nuove disposizioni non costituiscono una sanatoria.