TOLENTINO Il sindaco Mauro Sclavi e due responsabili di settore del Comune di Tolentino sono finiti nel registro degli indagati della Procura per l’ipotesi di reato di tentativo di falso ideologico. La vicenda è legata alla procedura per la compravendita di un terreno. Fatti avvenuti lo scorso aprile.
I dettagli
Tutti e tre sono stati raggiunti da un avviso di garanzia e il pubblico ministero titolare del fascicolo, il sostituto procuratore Enrico Barbieri, ha deciso di interrogarli per permettere loro di chiarire la vicenda, fornire la propria versione dei fatti, e dimostrare l’estraneità a quanto contestato. Un atto, dunque, a tutela degli stessi indagati. Sotto inchiesta anche due giovani coniugi albanesi. L’attività investigativa è ancora nella fase embrionale e solo una volta effettuati tutti gli accertamenti del caso la Procura deciderà se firmare l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, che di solito è il preludio alla richiesta di rinvio a giudizio, oppure, qualora non dovessero emergere profili di responsabilità penale, chiedere l’archiviazione dell’inchiesta. Sotto la lente del Pm le posizioni di Sclavi, quale sindaco di Tolentino, Patrizia Meo, responsabile del settore urbanistica-edilizia privata del Comune e Paolo Bini, responsabile del patrimonio dello stesso ente. Avrebbero compiuto atti (ricostruzione ancora tutta da confermare) idonei ad attestare a un notaio la regolarità urbanistica di un terreno situato a Tolentino, al centro di una compravendita tra l’ente municipale, che ne è proprietario, e l’acquirente, una giovane albanese (indagato anche il marito di quest’ultima).
L’omissione contestata
In particolare sindaco e responsabili avrebbero omesso di comunicare al notaio la presenza di un manufatto abusivo sul terreno, inviando al professionista, insieme all’acquirente, una documentazione in cui non risultava alcun riferimento alla presenza di abusi o costruzioni. Così facendo il notaio sarebbe stato tratto in errore per quanto riguarda i presupposti di legittimità per la stipula dell’atto di compravendita. Compravenduta non andata a buon fine per il fatto che i carabinieri della Compagnia di Tolentino erano andati in Comune per acquisire la documentazione relativa alla pratica in questione.
A novembre Sclavi, Meo e Bini, accompagnati dai loro avvocati difensori, verranno interrogati nella caserma dei carabinieri. L’informazione di garanzia è un passaggio dovuto, previsto a tutela degli indagati, che non vale certo come una presunzione di colpevolezza. Come detto, sarà l’occasione per dimostrare la correttezza del loro operato e aiutare a ricostruire una vicenda ancora tutta da chiarire.
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