Ospedale Galatina, aggredisce medici e infermieri, poi scaglia pietre contro i poliziotti: arrestato 47enne #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Prima si scaglia verbalmente e fisicamente contro medici e infermieri che lo stavano per visitare, poi, dopo avere scaraventato per terra computer e stampante, afferra due pietre e aggredisce anche i poliziotti intervenuti per riportarlo alla calma.

L’ennesimo episodio violento in un ospedale pugliese si è verificato all’alba di oggi, 22 ottobre, presso il “Santa Caterina Novella” di Galatina, dove un 47enne originario dello Sri Lanka, residente a Lecce, è stato arrestato con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento ed interruzione di pubblico servizio.

Accompagnato in ospedale per accertamenti, l’uomo si sarebbe mostrato sin da subito aggressivo e insofferente nei confronti del personale medico e sanitario in servizio al pronto soccorso, per poi aggredirli e sfogare la sua ira nella sala “triage”, sfasciando le attrezzature presenti nella stanza, e spingere violentemente contro il muro un infermiere.

Gli agenti del commissariato di Galatina, subito allertati, hanno rintracciato lo srilankese mentre cercava di allontanarsi dall’ospedale, brandendo due grossi sassi, uno dei quali l’ha poi scagliato contro un polizottto, ferendolo ad un braccio. Bloccato non senza difficoltà e condotto negli uffici della polizia, il 47enne ha continuato i suoi atteggiamenti violenti, colpendo con dei calci un altro agente di polizia. Per l’uomo sono scattati gli arresti domiciliari; sia l’infermiere che i due poliziotti aggrediti hanno riportato una prognosi di 2 giorni.

L’episodio è stato condannato dai vertici dell’Asl di Lecce. «Non passa giorno senza che i nostri luoghi di cura e di assistenza siano attraversati da aggressioni fisiche e verbali ai danni dei nostri operatori sanitari, purtroppo l’ultima di un lungo elenco» ha dichiarato il direttore generale Stefano Rossi. «Stiamo mettendo in campo tutte le azioni necessarie per prevenire e contrastare comportamenti violenti, ingiuriosi, offensivi o molesti che, è bene ricordarlo, rappresentano un reato. All’infermiere coinvolto nella brutale aggressione e al Direttore del Pronto Soccorso – ha concluso Rossi – esprimo solidarietà e vicinanza da parte della Direzione strategica».