La donna, affetta da mieloma, ha avuto una crisi respiratoria dopo un’ora dall’inizio del primo ciclo di chemio: la figlia ha presentato denuncia e otto operatori sanitari del “Fazzi” sono stati iscritti nel registro degli indagati
In otto, tra medici e infermieri dei reparti di ematologia e rianimazione del “Fazzi”, sono indagati per la morte di una 77enne, deceduta in ospedale il 30 settembre scorso durante la prima seduta di chemioterapia. Nei loro confronti, il pubblico ministero di Lecce, Alessandro Prontera, ipotizza i reati di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
A fare scattare l’inchiesta è stata la denuncia presentata dalla figlia dell’anziana, che si è rivolta alla magistratura per accertare se la morte della madre potesse essere evitata e per verificare eventuali responsabilità da parte di medici e infermieri dell’ospedale leccese.
Chemio interrotta
La 77enne, originaria di Specchia, nel Capo di Leuca, secondo la ricostruzione dei familiari e del loro avvocato Dario Paiano, avrebbe iniziato a manifestare problemi respiratori dopo meno di un’ora dall’inizio della chemioterapia, a seguito dei quali era stato sospeso il trattamento e le sarebbe stata somministrata un’iniezione di cortisone.
Rimasta sola con la madre, la figlia avrebbe notato un peggioramento delle condizioni della 77enne, salvo poi essere invitata ad allontanarsi dalla stanza dopo l’arrivo sul posto del personale sanitario, da lei richiesto.
La denuncia
Nella denuncia, si fa riferimento al fatto che un operatore sarebbe uscito dalla stanza per chiedere a un infermiere di trovare un medico o un rianimatore. Tuttavia, trascorsi circa 20 o 30 minuti, sarebbe arrivato un uomo con una valigetta rossa, probabilmente contenente un defibrillatore cardiaco, ma ogni tentativo di rianimare la donna si sarebbe rivelato inutile.
L’autopsia
Per fare luce sulle circostanze della morte, e chiarire se i trattamenti diagnostici e terapeutici siano stati eseguiti correttamente sulla paziente, il pm ha disposto l’esecuzione dell’autopsia – che sarà eseguita nella giornata del 21 ottobre – dal medico legale Roberto Vaglio e dall’anestesista Silvio Colonna, affiancati dai consulenti di parte offesa e indagati.
Il 20 gennaio 2023 un sottufficiale della Marina militare, Francesco Sebastio, morì dopo la prima seduta di chemio in ospedale e per cinque medici, di recente, è stato chiesto il processo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui