Salerno si prepara ad accogliere altri 41 migranti. La nave ong che li ha salvati dalle acque del Mediterraneo, nel pomeriggio di ieri – mentre in Prefettura si svolgeva il tavolo tecnico per programmare la loro accoglienza e gestire l’ennesima emergenza – solcava le acque maltesi.
Arrivano da Gambia, Guinea Bissau, Senegal, Sierra Leone e Siria. Ad allertare la prefettura di Salerno, come sempre, è stato il Viminale che ha decretato lo sbarco nel capoluogo. A coordinare il lavoro del tavolo tecnico, il prefetto Francesco Esposito.
Lo scenario
Dei 41 migranti in arrivo a Salerno soltanto 13 sono adulti, gli altri – ma la conferma ancora non è arrivata- dovrebbero essere tutti ragazzi quasi maggiorenni che saranno presi in carico dalla Prefettura e non dai Servizi sociali del Comune proprio per la loro età . Servizi sociali che già ieri sono stati attivati assieme alla Protezione civile, ai mediatori, alle forze dell’ordine e all’Asl per procedere su doppio binario: quello dell’identificazione e della verifica dello stato di salute. E quello di domani – quando è previsto l’attracco al porto commerciale di via Ligea – sarà il 37esimo sbarco dall’inizio dell’anno.
La caratteristica degli ultimi arrivi è che sono in aumento sempre più i giovanissimi: minori non accompagnati ma non piccoli, solo uomini in erba che sognano un futuro diverso rispetto a quello dei loro genitori. Come sempre, secondo un modello organizzativo che è ormai rodato, i primi a salite a bordo saranno proprio gli uomini della Mobile per verificare l’eventuale presenza di scafisti a bordo. Anche se, negli ultimi anni, le barche vengono quasi sempre affidate agli stessi passeggeri: se ne sceglio uno che deve timonare fino alle acque internazionali dove, poi, tutto può accadere. Ma il protocollo resta questo. Saranno poi i mediatori, i volontari e il personale dell?As a prendersene cura anche su segnalazione dei soccorritori che, in genere, sono a conoscenza delle loro storie o dei loro problemi sanitari.
Proprio perché sono in aumento i minori non accompagnati, ricordiamo che di recente la prefettura di Salerno, su insistenza del prefetto Esposito, ha firmato un protocollo per garantire il «diritto all’inclusione e soprattutto alla…felicità » per i minori non accompagnati che arrivano sul territorio della provincia di Salerno, non solo attraverso gli sbarchi ma anche attraverso altre frontiere. Come nel caso degli ucraini sfuggiti al fronte di guerra. A firmare il documento, oltre alla prefettura, la procura dei Minori, l’assessorato alle Politiche sociali del Comune e la Regione Campania oltre ad alcune associazioni di volontariato. L’obiettivo favorire gli affidi alle coppie e anche ai single.
Le indagini
L’ultimo sbarco, avvenuto ad opera di Medici senza frontiere con la loro Geo Barents, alla fine dello scorso agosto, si portò dietro diverse polemiche perché lo scafo fu sottoposto a fermo amministrativo per aver violato le disposizioni normative in materia di salvataggio in mare. Provvedimento che non fu convalidato dal tribunale di Salerno. Lo stesso tribunale che, qualche anno fa, arrivò a ricostruire tutto il percorso dei migranti: dalla via del sale alla sopravvivenza in Libia. In quella circostanza, si partì dall’individuazione degli scafisti alcuni dei quali furono anche riconosciuti dai passeggeri ma l’attività investigativa dovette fermasi alle soglie del territorio italiano.
In altre circostanze, pur riconoscendo gli scafisti, i migranti si sono poi ritrovati nella condizione di dover «ritrattare» proprio per uni status di legalità che non gli veniva riconosciuto o perché lasciavano il territorio nazionale per raggiungere parenti nel cuore dell’Europa. Come spesso accade, difatti, Salerno è soltanto la tappa di partenza per una nuova vita che spesso non si svolge in Italia.
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