Il G7 è finito, e adesso? La sanità delle Marche resta in apnea: cosa serve per salvarla #finsubito prestito immediato

ANCONA – Il sipario è calato sul G7 Salute venerdì e del summit è rimasta la ribalta internazionale di una regione fin troppo a lungo relegata ai margini. Bene la vetrina ed i riconoscimenti per le Marche, le pacche sulle spalle ed i complimenti. Ma adesso? I problemi della sanità restano, qui come nel resto d’Italia. Non bastano le passerelle e le strette di mano a risolverli. Lo sanno bene il Governo e la Regione, che su questo tema si giocano una bella fetta di consenso. E infatti, sono state messe in campo risorse e misure straordinarie per raddrizzare le storture del sistema. Dalle liste d’attesa alla mobilità passiva, dalla carenza di medici ai tetti di spesa, fino all’inevitabile epilogo di cittadini che rinunciano alle cure: ecco il vademecum sulle falle della sanità e sulle ricette proposte dalla Regione per provare a risolverle.

1 Perché le liste di attesa, da sempre una delle maggiori criticità per il sistema sanitario, sembrano essere andate fuori controllo nell’ultimo triennio?

I tempi di attesa si sono dilatati in seguito al blocco quasi totale delle attività ambulatoriali ed ospedaliere nel biennio nero del Covid (quindi tra inizio 2020 e inizio 2022). Le agende sono slittate e le nuove richieste di prestazione si sono sommate a quelle saltate nel periodo della pandemia.

2 Qualcosa è migliorato nel frattempo?

La Corte dei Conti, in sede di giudizio di parifica del rendiconto 2023 della Regione, ha evidenziato un miglioramento dei ricoveri programmati pari al 63,49%, un dato che ha superato quella ipotizzata nel piano di riallineamento: 26,29%. Per le prestazioni ambulatoriali si è registrato un recupero del 77,3% rispetto alle domande inevase del 2023. Opposto è l’andamento per screening oncologici, la cui ripresa è a quota 34,27% mentre quella stimata era stata fissata a 96,35%.

3 Cosa sta facendo la Regione per la gestione delle liste d’attesa?

I dati parlano di miglioramenti, ma per una mammografia si aspetta ancora oltre un anno e per alcune visite diagnostiche anche di più. Per riportare il treno deragliato delle liste di attesa sui giusti binari, lo Stato ha stanziato fondi ad hoc per il recupero delle prestazioni saltate. Le Marche hanno investito 9 milioni nel 2023 e 13,2 nel 2024 a questo scopo».

4 Per cosa sono stati usati i fondi nazionali?

La Regione ha declinato i fondi nazionali in un aumento della retribuzione ai sanitari per le prestazioni aggiuntive, risorse extra per il privato convenzionato, estensione degli orari, monitoraggio quotidiano, attivazione dell’overbooking e presa in carico del paziente da parte del sistema.

5 Altro campanello d’allarme per il sistema sanitario è rappresentato dalla mobilità passiva: di cosa si tratta? E quanto ci costa?

Esprime il cosiddetto indice di fuga da una Regione, ovvero le prestazioni sanitarie erogate ai cittadini in una Regione diversa da quella di residenza e per le quali è comunque il sistema sanitario di origine a pagare. In 10 anni, ha drenato oltre 400 milioni di euro dalle casse del Ssr marchigiano. Nel 2023 ci è costata 39 milioni di euro.

6 Manca il personale sanitario (soprattutto nell’emergenza-urgenza) e si è costretti a ricorrere ai medici gettonisti: qual è la situazione?

«Il sistema dei Pronto soccorso è in crisi», aveva detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini lo scorso agosto, dopo l’ennesimo giorno di code infinite. La causa è un combinato disposto tra carenza cronica di personale e utilizzo non corretto dei Ps, con i codici bianchi e verdi che puntualmente intasano le sale d’attesa. All’appello manca il 35-40% dei medici di Ps rispetto alle necessità. Nel 2023 la carenza era stata stimata in 93 unità su base regionale.

7 Come si fa ad aumentare il personale sanitario?

Si dovrebbero aumentare i tetti di spesa e il Governo nazionale ha fatto sapere che intende farlo. Per alcune specializzazioni (come l’emergenza-urgenza) tuttavia, il problema è che non ci sono candidati. Infatti, i concorsi e le borse di studio in più attivati dalla Regione vanno quasi deserti.

8 Con le nuove strutture da realizzare con il Pnrr c’è il rischio che si accentui il problema della carenza di personale?

Sì. La Misura 6 del Pnrr Sanità declinata sulle Marche prevede 29 Case di comunità, 9 Ospedali di comunità e 15 Centrali operative territoriali (queste ultime già operative). Per rendere le strutture pienamente funzionali, la Regione ha stimato un fabbisogno di personale sanitario aggiuntivo pari a 2272 unità.

9 È vero che i marchigiani rinunciano alle cure?

Secondo il Rapporto Bes 2023 dell’Istat, cresce il numero dei marchigiani che rinunciano alle cure: si è passati dal 7% del 2022 al 9.7% del 2023, a fronte di una media nazionale al 7.6%. La principale causa per la quale i cittadini non hanno fatto visite e controlli necessari è legata ai tempi troppo lunghi per ottenere le prestazioni.

10 Quali novità sono state introdotte dalla giunta Acquaroli in materia sanitaria?

Il 5 agosto 2022 è stata approvata la riforma che ha riorganizzato il sistema, azzerando Asur e Marche Nord e dando vita alle 5 Ast provinciali. Il 9 agosto 2023 è stato varato il Piano socio-sanitario 2023/2025 basato sui reali fabbisogni. Il 22 dicembre 2023 l’ex primario del Pronto soccorso di Torrette Aldo Salvi è stato nominato sottosegretario alla presidenza della giunta con deleghe in tema di sanità.