Quindici caschi blu della missione Unifil sono rimasti feriti dopo l’irruzione di due carri armati israeliani a Ramyah, una delle basi sotto il controllo della Brigata Sassari.
“Per la quarta volta in quattro giorni, ricordiamo all’esercito israeliano e a tutti gli attori l’obbligo di garantire la sicurezza del personale delle Nazioni Unite e l’inviolabilità delle sue postazioni”, ha dichiarato Unifil in una nota, ricostruendo i fatti delle ultime ore: “intorno alle 4.30 del mattino, mentre i militari delle nazioni unite erano nei rifugi, due carri armati dell’esercito israeliano hanno distrutto il cancello principale e si sono introdotti con la forza nella postazione” rimanendovi per circa 45 minuti. Due ore dopo, fa sapere ancora Unifil, “sono stati sparati colpi di arma da fuoco che hanno emesso fumo” e intossicato 15 militari. Dura la reazione nei confronti di Israele anche da parte del governo italiano.
Le forze armate israeliane hanno risposto sostenendo che i carri armati sono entrati all’interno della posizione Onu nel tentativo di evacuare soldati rimasti feriti da attacchi di hezbollah. Nell’evacuazione sono stati usati fumogeni.
Intanto il premier israeliano Netanyahu al telefono con la presidente Meloni ribadisce: “Unifil si deve ritirare”
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