Per l’Agenzia delle Entrate nel 2024 circa 9mila compravendite. Marinelli (Cam Group): «Roma il 65% degli immobili si attesta nelle ultime 2 classi energetiche, a Milano meno del 40%. Serve un nuovo piano di incentivi»
Torna a crescere il mercato immobiliare a Roma. E una casa su dieci è scelta di nuova costruzione, guardando al futuro quando le abitazioni dovranno essere più «green». Secondo i dati dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, infatti, si è registrato nella Capitale un incremento degli scambi superiore al 3%: circa 9mila le compravendite, dato che esattamente vale il 3,4% in più rispetto alla rilevazione del 2023, e decisamente in controtendenza rispetto alle grandi città che nel complesso segnano il passo (-1,1%). Questa volta a fornire i dati è la Cam, la società di costruzioni di Angelo Marinelli, che non esita ad affermare che «Roma è una città che sta dimostrando tutta la sua vitalità dal punto di vista edilizio. E rileviamo una grande richiesta di abitazioni nuove e in classe A, perché sono in molti a preferire un investimento sicuro che consenta di ammortizzare l’investimento grazie ai successivi costi contenuti delle bollette energetiche, contribuendo al miglioramento dell’ambiente». A incidere nella scelta anche la direttiva energetica EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) che prevede il raggiungimento di determinati standard del patrimonio edilizio in tema di rendimento energetico.
«L’importanza dei mutui green»
Secondo un report dell’Osservatorio Immobiliare Nazionale Fiaip, elaborato con ENEA, il 62% degli acquirenti in Italia crede che l’efficienza energetica sia imprescindibile in una transazione di compravendita. «Ad accrescere questa precisa richiesta di case – aggiunge Angelo Marinelli -, c’è sicuramente anche l’opportunità di accedere ai mutui green, ormai sempre più in crescita, che consentono di ottenere importanti benefici sui tassi d’interesse. Un’opportunità che garantisce un’abitazione in grado di mantenere il suo valore nel mercato immobiliare e che non ha bisogno di interventi di adeguamento energetico e sismico». E, infatti, a Roma una casa su due (49,9%) è stata acquistata con mutuo ipotecario, una prospettiva che potrebbe migliorare anche in seguito al recente taglio dei tassi di interesse. C’è, però, anche un’emergenza: «Nella città metropolitana di Roma il 65% degli immobili si attesta nelle ultime due classi energetiche, a Milano meno del 40%». E così secondo Angelo Marinelli «la nostra analisi dai dati Enea conferma il ritardo della città: in classe A solo il 6%. Serve un nuovo piano di incentivi». Secondo i dati del Siape (il sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica) dell’Enea, infatti, sull’area metropolitana di Roma anche in vista degli obiettivi della direttiva «case green», sui 504 mila attestati di prestazione energetica registrati (91% di tipo residenziale) ce ne sono circa 292 mila riferiti a immobili costruiti in una fase antecedente al 1976, anno della prima legge nazionale sul contenimento dei consumi energetici, e, inoltre, 324 mila immobili si trovano nelle ultime due classi energetiche (F e G), mentre solo il 6,1% in classe A. «Come costruttori abbiamo ormai la precisa responsabilità di coniugare edilizia e sostenibilità – conclude l’amministratore unico di Cam Group -, è un binomio imprescindibile che privilegia i processi di rigenerazione urbana, quindi anche la trasformazione di edifici fatiscenti in immobili nuovi ed efficienti, senza che questa azione comporti un ulteriore consumo di suolo». Una riflessione che delinea grandi opportunità anche in riferimento agli ultimi numeri sul patrimonio edilizio da riqualificare. I recenti dati di Confedilizia fanno riferimento a oltre 620mila edifici fatiscenti e in stato di abbandono: solo nella Capitale sono 1.820, mentre erano 500 dodici anni fa.
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