Un italiano a capo della lobby agricola più potente di Bruxelles #finsubito prestito immediato

Benvenuti su AgriNext, la voce dell’agricoltura dalla Capitale europea. Vi portiamo ogni settimana nel cuore delle decisioni e delle riflessioni sul mondo agricolo, che partono da Bruxelles e arrivano sulle nostre tavole. Questo numero è a cura di Alessia Capasso, Food&agri reporter per EuropaToday / Today.it (per commenti, suggerimenti ed eventuali correzioni scrivete ad alessiacapasso@yahoo.it). Scorrete in fondo all’articolo e inserite nell’apposito form la vostra mail per ricevere ogni lunedì la newsletter AgriNext direttamente nella vostra casella di posta. 

L’italiano Massimiliano Giansanti diventa Mister Agro-Lobby

Rullo di tamburi – Iniziamo dalla fine di questa intensa settimana agricola. Il 27 settembre l’italiano Massimiliano Giansanti è stato eletto nuovo presidente della Copa-Cogeca, la lobby agricola più influente a Bruxelles. Giansanti, già a capo di Confagricoltura dal 2017, ha battuto la concorrenza del polacco Wiktor Szmulewicz, che rappresenta l’organizzazione Krir. L’imprenditore italiano è il successore dell’allevatrice di maiali francese Christiane Lambert, alla guida della Copa dal 2020 in rappresentanza del sindacato agricolo Fnsea, che era stato tra i principali promotori delle proteste dei trattori dello scorso inverno. Già vicepresidenta della Copa-Cogeca dal 2020, Giansanti gestisce con la sua famiglia aziende agricole che producono principalmente cereali, kiwi, prodotti caseari ed energia solare. In particolare, è produttore di Parmigiano Reggiano e fornitore di latte di alta qualità alla Centrale del Latte di Roma.

Reciprocità – “La Pac deve tornare ad essere la politica economica di eccellenza che governa i modelli agricoli europei”, ha dichiarato il neo-presidente subito dopo l’elezione, ricordando inoltre che gli agricoltori “non possono essere l’anello debole della catena dei grandi trattati internazionali”. Promette di rilanciare l’inserimento di clausole di reciprocità negli accordi internazionali stipulati dall’Ue con Paesi terzi, affinché gli standard europei siano rispettati anche per le merci importate. Regole comuni per i lavoratori, allevamenti e sequestro del carbonio gli altri temi a cui ha fatto riferimento.

Cosa si è deciso al Consiglio Agrifish del 23 settembre

L’eredità di Wojciechowski – Riavvolgiamo il nastro e torniamo al 23 settembre, quando i ministri dell’Agricoltura si sono riuniti nella capitale europea. All’ordine del giorno i primi passi verso la nuova Politica agricola comune. Tutti i delegati hanno chiesto di aumentare gli incentivi, la flessibilità e di ridurre la burocrazia. Ma cosa significa questo in concreto? Con meno peli sulla lingua del solito, il commissario uscente Janusz Wojciechowski ha  sottolineato come grazie ai tanto criticati eco-schemi i produttori hanno in realtà ricevuto più denaro di prima.

Doppio binario – Sul tema della burocrazia si è espresso così: “Semplificazione per gli agricoltori non significa maggiore semplificazioni per le amministrazioni”. Il commissario polacco ha proposto per la Pac post-2027 di dividere i piani strategici in due parti: una dedicata agli agricoltori e l’altra alle amministrazioni affinché siano già dotate degli strumenti necessari per la flessibilità. Gli stravolgimenti post-pandemia e guerra in Ucraina hanno insegnato che i piani strategici valgono poco a fronte di un mercato agroalimentare che muta repentinamente. I risultati indicati dal Consiglio sono qui.

Lollobrigida VS Basmati – Il ministro Francesco Lollobrigida nella sua toccata e fuga nella capitale europea, prima di andare ad Ortigia per il G7 agricoltura, ha rivendicato come una vittoria italiana la richiesta accolta dalla Commissione europea di opporsi all’istanza presentata dal Pakistan per registrare in Europa il riso Basmati come Indicazione geografica protetta. Sovranità alimentare sì, ma con criteri differenziati.

La battaglia del riso – Sempre a proposito di riso, l’Italia in ambito Agrifish ha chiesto di includere una clausola di salvaguardia automatica per far fronte all’eccesso di questo cereale importato da Cambogia e Birmania. Il dossier è stato sostenuto da Bulgaria, Grecia, Portogallo, Romania e Spagna, per ottenere un limite all’import a dazio zero del riso proveniente dai due Paesi asiatici, reputato “in eccesso” e in grado di danneggiare i produttori europei. 

Altra vittoria dei trattori ? – Francia e Germania si sono coalizzate a Bruxelles per alzare fino a 50mila euro il tetto dei cosiddetti aiuti ‘de minimis’, cioè gli aiuti che uno Stato membro può concedere a ogni azienda agricola senza il preventivo via libera di Bruxelles. La presidenza ungheresa ha riferito che la richiesta è stata sostenuta da 16 Paesi su 27. La Commissione europea aveva già aperto una consultazione con i governi per portare da 25mila a 37mila euro il tetto di questi aiuti. Con questa mossa di Parigi e Berlino, i trattori potrebbero ottenere molto di più. Nelle prossime settimane è attesa una decisione da parte dell’esecutivo europeo. 

Solidarietà e biologico

Solidarietà per gli alluvionati – Il 23 settembre l’esecutivo Ue si è mosso per sostenere gli agricoltori colpiti dalle alluvioni. La proposta prevede di stanziare complessivamente 119,7 milioni di euro dalla riserva agricola, coi fondi destinati a Italia, Bulgaria, Germania, Estonia e Romania. All’Italia andrebbero 37,4 milioni di euro. I soldi serviranno a compensare gli agricoltori che hanno perso parte della loro produzione e, di conseguenza, parte del loro reddito. La solidarietà dell’Ue può essere integrata fino al 200% con fondi nazionali. Una volta adottati, le autorità nazionali dovranno distribuire questi aiuti entro il 30 aprile 2025, garantendo che gli agricoltori siano i beneficiari finali.

Il rimprovero sul biologico – A proposito di fondi agricoli si è espressa in una recente relazione la Corte dei conti europea, a proposito del sostegno dell’Ue all’agricoltura biologica. Carenze, assenza di obiettivi chiari e scarsa visione a lungo termine i rimproveri principali. Se grazie ai finanziamenti la superficie agricola dedicata al biologico si è ampliata, il bio resta un mercato di nicchia, relegato ad appena il 4% della produzione alimentare europea. Questo a fronte di 12 miliardi già spesi tramite la Pac ed altri 15 miliardi attesi entro il 2027. Più terreni biologici non coincidono con maggiori consumi. Altro problema, molte aziende vengono pagate per la transizione senza però rispettare alcuni dei principi del biologico, come la rotazione delle colture, il benessere degli animali e l’uso di sementi bio. Soldi spesi male. 

Il bio vincente – A proposito invece di aziende bio che funzionano, c’è anche un’azienda italiana tra i vincitori degli EU organic awards, premiati a Bruxelles il 23 settembre. La Cooperativa Agricola Gino Girolomoni è stata premiata come la migliore piccola-media impresa di trasformazione di alimenti biologici. Situata nelle Marche, questa cooperativa è specializzata nella produzione di pasta biologica. Con 80 ettari di terreni agricoli bio e impianti alimentati da energie rinnovabili, produce 9 milioni di tonnellate di pasta all’anno, sostenendo oltre 300 agricoltori e 60 lavoratori locali.

Cosa bolle in pentola

Accelerata – A proposito di trattati di cui ha parlato Giansanti, il capo della politica estera dell’Ue Josep Borrell ha incontrato il 27 settembre a New York i ministri degli Esteri dei Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay). L’obiettivo è quello di far avanzare le trattative per il mastodontico accordo commerciale, in stand-by dopo l’ultimo “ricatto” brasiliano che lega a filo doppio le auto elettriche europee ai limiti sulla deforestazione, che il presidente Lula vorrebbe ammorbidire. A margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stato organizzato un apposito incontro tra la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Si tratta dell’ultimo scatto in vista del G20 in programma a novembre tra San Paolo e Rio de Janeiro.

Le truffe dell’olio – Dulcis in fundo, vi consigliamo il nostro approfondimento dedicato alle truffe dell’extravergine d’oliva, pilastro della dieta Mediterraneo diventato l’oggetto di numerose frodi. Le organizzazioni criminali ne hanno fatto un business, ma ci sono anche produttori italiani che imbrogliano su quantità, miscele con oli di semi e difetti nascosti. Le responsabilità vanno cercate anche nei supermercati: quando impongono il sottocosto agli olivicoltori fanno un danno anche ai consumatori. Trovate tutto qui.

L’agenda agricola a Bruxelles e dintorni

3 ottobre –  Il Parlamento europeo ospita l’incontro “Allevamenti sostenibili: I vantaggi per la transizione verde”. L’incontro, organizzato dall’eurodeputato del gruppo Renew Benoît Cassart, dalle 14:30 alle 16, vedrà la partecipazione di scienziati, attori del settore e di Pierre Bascou, vicedirettore della DG Agri.

Dall’8 al 10 ottobre – Più di duemila espositori provenienti da 56 Paesi sparsi in 10 padiglioni si incontreranno a Fruit Attraction 2024 a Madrid in Spagna, una delle principali fiere internazionali di frutta e verdura del mondo.

21 e 22 ottobre – Il prossimo consiglio Agrifish sarà in Lussembrugo. I dettagli sulla riunione ariveranno in prossimità dell’evento.

Dal 23 al 25 Ottobre – La Romania ospita il Congresso europeo degli agricoltori. Tra i temi trattati: allargamento dell’Unione, i suoi finanziamenti e le future politiche di sostegno agricolo. Queste discussioni saranno inquadrate anche alla luce dei risultati delle elezioni europee e del dialogo strategico. Tra gli oratori ci sarà anche Wolfgang Burtscher, Direttore generale della DG Agri.