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Come avevamo anticipato su QuiFinanza settimane fa, dopo la Striscia di Gaza la guerra di Israele si รจ allargata agli altri territori limitrofi. Ora รจ il turno del Libano degli Hezbollah, in attesa della grande offensiva anche in Cisgiordania.
Lo Stato ebraico รจ determinato a rompere il contenimento esercitato dalla Mezzaluna sciita (in dizione occidentale), cioรจ il gruppo di attori statali e substatali armati e sostenuti dallโIran. Dopo Hamas, obliterata nella sua ala militare ma non certo scomparsa dalla Palestina, il conflitto diretto รจ ora con il โPartito di dioโ libanese. I raid israeliani nel Paese confinante sono stati ingenti e hanno provocato altre centinaia di vittime, le ennesime di questa guerra che รจ difensiva soltanto nella propaganda, di fatto di aggressione. Ma hanno anche provocato la reazione, altrettanto retorica, dellโIran, che ha chiamato alle armi i suoi agenti di prossimitร .
Lโappello dellโIran alla galassia sciita nella guerra a Israele
Dallo Yemen degli Houthi allโIraq, passando per la Siria, lโappello di Teheran รจ risuonato in tutto il Medio Oriente, tradizionale teatro dellโimperialismo regionale della potenza persiana. Un appello che invita i proxy sciiti a serrare i ranghi, imbracciare le armi e correre in aiuto anche di Hezbollah, che โnon puรฒ farcela da soloโ. Retorica, ma significativa. Perchรฉ gli islamisti libanesi possono ampiamente farcela da soli almeno a ingaggiare battaglia con lo Stato ebraico, visto che possiedono lโarsenale e lโesercito piรน potenti della galassia filo-iraniana. Certo, come la Repubblica islamica anche Hezbollah preferirebbe proseguire nello scontro a bassa intensitร , mantenendo costante la pressione su Israele senza perรฒ provocarlo al punto da scatenarne la risposta nucleare.
ร stato il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, considerato un riformatore moderato, a mobilitare ancora di piรน tutta lโAsse della Resistenza. Hezbollah โnon puรฒ restare da soloโ contro Israele, โche viene difeso, sostenuto e rifornito da Stati Uniti, Paesi europei e alleati occidentaliโ, ha detto Pezeshkian in unโintervista rilasciata alla Cnn a New York, dove si trovava per lโAssemblea generale delle Nazioni Unite, alimentando ulteriormente i timori di un allargamento del conflitto. Cosรฌ come cresce la capacitร offensiva della milizie della Mezzaluna sciita, di cui lโIran rappresenta il fulcro dal punto di vista politico, economico, militare e soprattutto ideologico-religioso.
Le azioni dellโAsse della Resistenza
Il messaggio dellโIran รจ rivolto in particolare al satellite meno โcoinvoltoโ allโinterno della โtripla Hโ, e cioรจ gli Houthi. I miliziani yemeniti, da mesi fonte di enormi difficoltร e pericoli alla navigazione e commerciale nel Mar Rosso, il 19 luglio in un attacco con un drone sono riusciti a raggiungere e colpire persino Tel Aviv. Scatenando lโimmediata la risposta di Israele, con un raid sul porto yemenita di Hodeida, che ha causato sei morti e 90 feriti.
Lโagenda iraniana รจ condivisa anche dagli iracheni di Kataโib Hezbollah, unitร nata in seguito allโinvasione statunitense del Paese,ย e di altre milizie sciite che concentrano le loro incursioni e azioni di disturbo con droni e razzi, soprattutto contro le forze statunitensi e gli alleati della coalizione in Iraq. Una strategia simile a quella delle compagini sciite in Siria, che a loro volta periodicamente lanciano droni e razzi contro localitร in terra israeliana, impegnando cosรฌ il sistema di difesa Iron Dome, che finora รจ sempre riuscito a intercettarli. Ma Teheran ha milizie satelliti anche in Bahrein e perfino in Arabia Saudita, che potrebbero essere mobilitate.
Di recente, il comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniane, Hossein Salami, ha celebrato il controllo persiano sullโAsse della Resistenza in tutta la regione, affermando che โlโarchitettura intelligenteโ della difesa ha consolidato il potere della Repubblica Islamica โin modo tale che le fondamenta del fronte della resistenza devono a questa la propria forzaโ. Non per niente, in un colloquio a New York con il suo collega iraniano Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha auspicato che โTeheran eserciti la propria influenza sui gruppi nella regione, per richiamarli alla moderazione in tutti i quadranti: Libano, Iraq, Siria e Mar Rossoโ.
Lโallargamento del conflitto รจ ormai inevitabile?
Nonostante possa rivelarsi un grave errore strategico, Teheran potrebbe anche decidere di intervenire direttamente contro Israele. Il vice presidente per gli Affari strategici, Mohammad Javad Zarif, ha ricordato che la teocrazia sciita โha il diritto di reagireโ dopo lโuccisione del capo dellโufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta a Teheran il 31 luglio e attribuita allo Stato ebraico. Al di lร della tensione altissima delle ultime ore, lโimpianto strategico dei due contendenti resta tuttavia invariato. Hezbollah possiede un vasto arsenale di razzi e missili in grado di colpire ovunque in territorio israeliano.
Il leader del โPartito di dioโ Naim Qassem ha detto di non credere che lo Stato ebraico abbia la capacitร o abbia preso la decisione di lanciare una guerra al momento. In ogni caso ha avvertito che anche se Tel Aviv intendesse lanciare unโoperazione limitata in Libano, che si fermi al di sotto di una guerra su larga scala, non dovrebbe aspettarsi che i combattimenti restino limitati. Bene, quel momento sembra proprio arrivato. Lo Stato ebraico puรฒ decidere ciรฒ che vuole: guerra limitata, guerra totale, guerra parzialeโ, ha sottolineato Qassem, โma deve aspettarsi che la nostra risposta e la nostra resistenza non resteranno confinate allโinterno di regole di ingaggio stabilite da loroโ.
Se lo Stato ebraico fa la guerra, โsignifica che non ne puรฒ controllare lโestensione o chi vi entraโ. Questo sembra un apparente riferimento alle altre milizie sciite cooperanti di Hezbollah. Questi gruppi e potenzialmente la stessa Teheran potrebbero entrare in gioco in caso di una guerra su larga scala in Libano, che potrebbe arrivare a chiamare in causa anche il piรน forte alleato di Israele, gli Stati Uniti. Scenario estremo e di scarsa probabilitร , almeno al momento. Lโescalation del conflitto non giova a nessuno e nessuno sembra volerla davvero, al di lร dei proclami bellicosi e dellโignorato aspetto morale. Ma negli scontri armati, lo abbiamo imparato, la componente irrazionale gioca un ruolo decisivo e imprevedibile.
Gli Stati Uniti, da parte loro, non ritengono che una โpiccola guerra regionaleโย sia unโopzione realistica, perchรฉ sarร difficile impedire che si allarghi e si espanda. E intanto Washington fa sempre piรน fatica a tenere a bada lโintransigenza del governo Netanyahu. Tuttavia per la Casa Bianca sarร impossibile riportare la distensione al confine israelo-libanese senza prima aver concluso un cessate il fuoco a Gaza. Nonostante i proclami e gli attacchi, Israele non avrebbe reale intenzione di invadere la parte di Libano controllata da Hezbollah. E, dallโaltro lato della barricata, anche i fondamentalisti sciiti hanno tutto lโinteresse a non accelerare lโinasprimento della contesa militare col nemico confinante. In altre parole a Iran e Hezbollah conviene che il conflitto resti a bassa intensitร e tenga impegnato Israele a lungo, mentre dallโaltra parte cโรจ piรน urgenza di inasprire il conflitto, ma manche lโopportunitร e la forza necessarie.
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